A pochi giorni dalla firma in Regione Toscana del Protocollo d’Intesa fra i comuni della provincia di Firenze e gli associati con la “benedizione” dell’assessore regionale all’agricoltura Stefania Saccardi il Consorzio dei vini Chianti Colli Fiorentini gioca d’anticipo sugli altri consorzi della Toscana anticipando con un’anteprima delle anteprime il ricco calendario dei primi assaggi delle annate dei vini di Toscana.
Una degustazione in esclusiva per i professionisti
Nel Chianti, ospiti nella splendida dimora di Roberta Chini e di Maurizio Mazzantini produttori di Marzocco di Poppiano i giornalisti specializzati (fra cui il cronista di Enjoy Italy Go) hanno vissuto una giornata davvero speciale come preludio di questo lungo mese di marzo vinicolo.
Un salone ricco di storia e suggestione con le travi in legno e le pietre a vista si è trasformato in una sala professionale d’assaggio.
L’affaccio meraviglioso sulle colline della campagna fiorentina (siamo a non più di 30 km. da Firenze), sullo storico castello di Poppiano e sui vigneti ben allineati distesi di fronte ai nostri occhi della tenuta hanno contribuito non poco a rendere piacevole una degustazione impegnativa.
72 campioni di Chianti in degustazione
Davvero intenso il blind tasting, con batterie di sei vini alla volta per un totale di 72 campioni in degustazioni. Per essere ancora più precisi erano 69 i vini in assaggio fra Igt Toscana (banchi, rosati e rossi), Chianti Colli Fiorentini e Chianti Colli Fiorentini Riserva a cui si aggiunge un’inedita bollicina e tre Vin Santo.
A fare da eccellente padrone di casa era l’emozionato Presidente del Consorzio Marco Ferretti e il Sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini entrambi orgogliosi della denominazione ma forse timorosi del giudizio degli esperti.
Il vino di Firenze cresce e guarda al futuro
La degustazione ha confermato quanto di buono era emerso già lo scorso anno nell’analoga occasione ovvero che il vino che si vuole identificare come “vino di Firenze” cresce anche se le nuove annate del consorzio sono ancora troppo giovani per essere giudicate e quelle più mature confermano la voglia di trovare una linea identitaria che però non è ancora compiuta.
Un obiettivo peraltro molto ambizioso e non facile da raggiungere per più motivi. Il Consorzio dei vini Chianti Colli Fiorentini comprende infatti un territorio geograficamente parlando molto ampio che si sviluppa ad anello abbracciando la città di Firenze.
Siamo fra i 150 e i 400 metri di altitudine intorno alla città e comprende i comuni di Montelupo Fiorentino, Fiesole, Lastra, Signa, Scandicci, Impruneta, Bagno a Ripoli, Rignano sull’Arno e Pontassieve.
Un territorio che quindi presenta caratteristiche differenti nei suoli ed esposizione diverse pur mantenendo uniforme la linea altimetrica.
Inevitabile quindi che queste differenze nel bicchiere emergano anche se il buon lavoro fatto dai produttori prima in vigna e poi in cantina sta smussando angoli e regalando vini molto interessanti specie nelle Riserva.
Intendiamoci, sono tutti vini ben fatti e abbastanza identitari nelle aspettative sia del produttore che del consumatore.
Possiamo quindi dire con ragionevole certezza che la strada per una linea identitaria è stata intrapresa e che il Consorzio dei vini Chianti Colli Fiorentini può a ben donde “spendere” il nome di una città celebre nel mondo come Firenze e identificarsi come suo vino.
Il nostro giudizio
Nell’insieme abbiamo avuto molte conferme e trovato molto interessanti anche i bianchi e i Toscana Igt dove alcune aziende hanno “giocato” superbamente con vigneti autoctoni e alloctoni. Buon futuro per le annate giovani che non possono che migliorare e grande eleganza toscana nelle Riserve.
Non esprimo giudizi personali e dico bravi a tutti anche se alcuni bicchieri mi hanno particolarmente compito. Soprattutto in chi sta affrontando con la giusta attenzione i cambiamenti climatici che dal 2017 in poi hanno regalato stagioni non proprio convenzionali.