Nella zona collinare di Napoli, alle spalle di via Nicolardi, all’altezza del ponte di San Rocco, si accede ad un’area conosciuta come Vallone San Rocco, detto anche Vallone Saliscendi. Collega il ponte vecchio di San Rocco con la zona dell’attuale Policlinico Nuovo da un lato e con i Ponti Rossi dall’altro. Si sviluppa per una lunghezza di circa 6 km e l’intera area è una inesauribile fonte di biodiversità.
Origini e storia del Vallone San Rocco
Il vallone è stato scavato dall’azione di erosione compiuta dalle acque meteoriche provenienti dalla collina dei Camaldoli. La sua origine risale a circa 12.000 anni fa, grazie ad un’eruzione avvenuta nella zona vulcanica dei Campi Flegrei. La roccia magmatica presente nell’area, comunemente nota come tufo, fu utilizzata durante tutto il periodo del Risanamento per la costruzione degli edifici del Vomero e di Corso Umberto. Durante la seconda guerra mondiale le grotte di tufo servirono alle truppe alleate ed ai residenti come rifugi antiaereo.
Nel 2003 prese forma un progetto di riqualificazione dell’area, portato avanti fino al 2011, anche se con scarsi risultati. Nel 2012 fu presentato un altro progetto di recupero, anche questo di difficile attuazione. L’obiettivo del piano era la realizzazione di un parco pubblico urbano di circa 100 ettari. Perso tra burocrazia, lungaggini, costi elevati e chissà cos’altro, al momento non se ne vede ancora la luce. Bonificare un’area così vasta, rimuovere cumuli di rifiuti accumulati in decenni e avviare il risanamento idraulico di un intero quartiere che scarica direttamente nelle acque del torrente San Rocco, che attraversa il vallone, non è cosa di poco conto.
Giungla metropolitana
Ma non è su questo aspetto che vogliamo concentrare l’attenzione. Vogliamo portarvi in un viaggio nell’inaspettato, una vera e propria giungla metropolitana, ma non nel significato attribuito ai giorni nostri.
E’ un vero e proprio parco urbano, immenso, verde e rigoglioso. La vegetazione ha coperto nel tempo tutto quello che è stato gettato indiscriminatamente e criminalmente negli anni passati. Si è ripresa i suoi spazi, rendendo l’intera area ricca di vita, un vero e proprio spettacolo per gli occhi. Percorrere la strada circondati da alberi, cespugli, felci, avvolti dal canto degli uccelli, è sicuramente rilassante e gratificante.
Ma la sensazione che prevale guardandosi intorno è quella di incredulità, non ci si aspetterebbe mai di trovarsi in un luogo simile a pochi passi da strade rumorose, trafficate ed affollate. Il vallone è un’oasi di pace e silenzio, utilizzato dagli uccelli durante le fasi migratorie come area di sosta, grazie alla tranquillità che lo caratterizza.
Una volta imboccata la strada dal ponte di San Rocco, ci si ritrova su una strada con una pavimentazione in basoli di pietra lavica, ricoperti da cemento durante la prima fase di riqualificazione. Scelta alquanto opinabile, dal momento che non consente all’acqua di filtrare nel terreno.
Grotte di tufo
Diversi sono i sentieri che si dipartono dalla via principale e che portano a delle sorprendenti e gigantesche grotte.
Due di queste grotte , che si trovano all’inizio del percorso, erano di proprietà della Aloschi Bros, una compagnia di viaggi e trasporti che le utilizzava come ricovero degli autobus. Ancora oggi è possibile vedere parcheggiati vecchi automezzi arrugginito; la sensazione è di trovarsi in una vera e propria capsula del tempo.
Roccia piroclastica, il tufo di questa zona è conosciuto come TGN, tufo giallo napoletano, anche detto “caotico”, formato dalla cenere vulcanica derivata dall’attività dei Campi Flegrei, dal tipico colore biancastro.
Uno dei sentieri, nascosto, in salita e piuttosto ripido, conduce ad un luogo che dà la sensazione di essere in una immensa cattedrale dal soffitto altissimo. Una serie di grotte una più sorprendente dell’altra. La luce giallognola che penetra dalla verde vegetazione attraverso le enormi aperture, si riflette e dona alle pareti una colorazione luminosa e dorata. Le grotte sono alte, profonde, enormi. Percorrerle dà la sensazione di essere davvero piccoli ed insignificanti.
Salviamo il Vallone San Rocco
Negli ultimi anni, un gruppo di cittadini, attivisti ambientali e professionisti, uniti sotto il nome di “Salviamo il Vallone San Rocco”, sta cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni per il recupero ed il rilancio dell’immagine di uno dei luoghi naturali più belli della città.
Nei fine settimana sono spesso organizzate visite al Vallone e le guide raccontano con passione l’amore per questa bellissima area troppe volte bistrattata, nella speranza di risvegliare quella coscienza civile che potrà un giorno restituire a questa terra la dignità che merita.