La Liguria da scoprire
Di Manola Gaggino
Spesso quando ci immaginiamo la Liguria la mente fa scorrere di fronte ai nostri occhi immagini di spiagge fin troppo affollate, famiglie scottate dal sole che passeggiano gustandosi un cono gelato al tramonto e il mare sempre presente sullo sfondo.
Basta volgere lo sguardo a nord, seppure si stia passeggiando a pochi metri dal mare, per rimanere affascinati dal meraviglioso paesaggio collinare che protegge le cittadine sviluppate lungo la costa e, seppure da lontano quelle verdi alture appaiano incontaminate e vergini, basta addentrarsi un poco nell’entroterra, per bricchi, come si dice in dialetto, per scoprire che le colline della Liguria custodiscono i più autentici borghi della regione.
Inerpicandosi per le colline alle spalle di Arma di Taggia, nel cuore dell’entroterra ponentino, potrete scoprire un borgo il cui fascino non è limitato alle vecchie casette in pietra e al tempo che pare essere bloccato da secoli, avrete modo di visitare un autentico paese delle streghe.
Triora, questo è il nome del villaggio, è un luogo dove storia e leggenda si sono fuse insieme creando una cultura popolare fortemente condizionata dal mito delle streghe della Liguria.
Come la maggior parte delle storie di stregoneria, non si tratta di una fiaba a lieto fine. Triora ha fatto da palcoscenico ad una sanguinosa caccia alle streghe, chiamate bagiuie nella zona, tra il 1587 e il 1589, durante gli anni della controriforma.
Qui, nel cuore della valle Argentina, le donne utilizzavano erbe e fiori per creare infusi e pomate curative; bastò questo ad adirare l’inquisizione che additò le signore del borgo come streghe, accusandole di essere le artefici di carestie e pestilenze. Il processo di condanna fu uno dei più lunghi a livello mondiale, due anni durante i quali non solo molte donne del paese furono condannate per stregoneria mentre alcune non videro nemmeno la fine del processo e morirono in prigione a causa delle torture e degli stenti, altre ancora si tolsero la vita.
Ancora oggi per le vie del paesino si incontrano anziane signore, le quali vantano conoscenze straordinarie nel campo curativo, capacità tramandate di generazione in generazione proprio da quelle bagiuie che furono incriminate e uccise nel 1500.
Ma dove vivevano le streghe in Liguria?
Leggenda narra che le streghe della Liguria vivessero presso la Cabotina, oggi nota appunto come “casa delle streghe” una diroccata struttura in pietra a pochi passi dal borgo principale. Non era propriamente una casa, si trattava più che altro di un piccolo distretto dove alloggiavano donne in condizioni difficili, alcune anziane vedove, altre giovani provenienti da famiglie con problemi o provenienti dalle zone più rurali.
Ciò che accumunava queste donne era la profonda conoscenza delle erbe officinali, sovente gli abitanti di Triora si recavano alla Cabotina per essere curati dai misteriosi intrugli delle signore che la abitavano, le quali accompagnavano canti e preghiere ad infusi e pomate.
Bastarono queste premesse per dare adito a uno dei più cruenti processi alle streghe, quando iniziò la carestia le già viste di malo modo signore della Cabotina furono il capro espiatorio perfetto per giustificare l’estrema povertà in cui verteva la zona.
Per conoscere più a fondo la storia di questo antico borgo e delle sue bagiuie non potete perdere una visita al museo regionale etnografico e della stregoneria, dove sono riportate storie e documenti del processo alle streghe della Liguria avvenuto nel 1500.
Per vivere a pieno lo spirito folkloristico del paese il mio consiglio è quello di visitare Triora a fine Ottobre, di modo da poter celebrare qui Halloween, quando il paese intero si trasforma per onorare le streghe, divenute negli anni pilastro portante della cultura di questo paesino dell’entroterra ligure.