Come funziona il Tax Refund e come ottenere il rimborso in Italia
Se sei un turista straniero, o italiano ma residente all’estero, e hai effettuato degli acquisti in Italia, c’è la possibilità di richiedere la Tax Refund, il rimborso dell’iva, basta essere in regola con i documenti necessari e seguire la giusta procedura fino alla fine.
Oltre alle bellezze italiane e al buon cibo in Italia si viene anche per fare shopping e le mete più ambite in tal senso sono gli outlets sparsi in tutto il territorio, ma anche il quadrilatero della moda a Milano, le vie del centro di Roma e Firenze o le calli a Venezia. Vetrine meravigliose attraggono i turisti con merci preziose che siano abiti, profumi, gioielli o opere di design, in Italia si compra qualità.
È bene sapere però che il turista ha la possibilità di richiedere ed ottenere il Tax Refund, il rimborso della tassa sul valore aggiunto ovvero l’IVA, presentandosi negli uffici stabiliti e attraverso le società di tax free. La procedura in Italia richiede di presentare sia i documenti che le merci acquistate in un susseguirsi di passaggi ben definiti, che vanno percorsi passo a passo, accuratamente, fino alla fine.
Ne parliamo con Federico Chiarini Amministratore e Commerciale di Chiarini Group e con Nicola Balitro Presidente dei Concierge d’Hotel dell’associazione ALPA Les Clefs d’Or in visita all’aeroporto di Milano Malpensa per un training.
Chi può richiedere il Tax Refund?
Federico Chiarini precisa che tra le migliaia di turisti che viaggiano in Italia, possono usufruire della tax free le persone residenti o domiciliate fuori dall’Unione Europea che hanno effettuato acquisti nel nostro Paese (art.38 quater del DPR n.633/72). Ma attenzione, ci sono alcune condizioni che vanno assolutamente prese in considerazione.
La Fattura e la Tax Refund
Innanzi tutto, non tutti gli importi delle fatture vanno bene, anzi assicuratevi che il valore dei beni acquistati, per ogni fattura, sia superiore ai 70 euro. Va precisato che fino al 31/01/2024 il valore era stato fissato entro 154,94 euro. Un’altra importante considerazione va fatta sull’uso della merce acquistata che deve essere destinata all’uso personale o familiare, inoltre assicuratevi che sia trasportata nei vostri bagagli personali.
Una nota importante va fatta sulla fattura, che deve assolutamente riportare la descrizione e la quantità della merce acquistata, i dati anagrafici del viaggiatore che ha fatto l’acquisto e che chiede il rimborso, gli estremi del passaporto o altro documento equipollente per comprovare che il viaggiatore è residente o domiciliato fuori dall’UE. È importante sapere che se questi dati non sono correttamente riportati in fattura, in Italia si corre il rischio di non venire rimborsati.
Come funziona il Tax Refund?
Presentare la richiesta di rimborso e la fattura, non basta a ottenere il rimborso dell’IVA; infatti, se state programmando di rimanere in Italia o in Europa per un lungo periodo, va tenuto a mente che l’uscita dei beni dal territorio UE deve avvenire entro il terzo mese successivo alla data di emissione della fattura comprovata dal “visto doganale”. Facciamo un esempio, se compro un abito a gennaio ed esco dai paesi dell’Unione Europea in giugno va da sé che a Giugno non si potrà chiedere alcun rimborso, se invece il viaggio si dovesse concludere ad Aprile dello stesso anno, allora si può richiedere il rimborso.
La fattura così convalidata attraverso il “visto doganale” deve essere restituita al venditore italiano entro i quattro mesi successivi al mese di acquisto in modo tale che l’iter fiscale sia completo.
Una volta completato l’iter burocratico, l’ultimo passaggio, altrettanto fondamentale e cruciale potrebbe essere rappresentato dall’ufficio doganale di uscita il quale ha facoltà di chiedere l’esibizione della merce acquistata prima dell’imbarco dei bagagli.
Le società Tax Free
Nel caso in cui il turista voglia essere aiutato nella procedura di rimborso c’è la possibilità di rivolgersi alle società “Tax Free” riconosciute ufficialmente dall’Ufficio delle Entrate e titolate a rimborsare l’IVA al viaggiatore, contestualmente all’uscita dal territorio doganale dell’Unione Europea. Tali società trasmettono i dati delle fatture Tax Free ad OTELLO 2.0 per conto del turista richiedente utilizzando un proprio certificato di autenticazione e di firma elettronica qualificata. Generalmente il viaggiatore che si appoggia a questo tipo di servizio paga alla società un corrispettivo che viene trattenuto direttamente dall’ammontare dell’IVA rimborsata.
Informazioni utili
È bene sapere che il rimborso dell’IVA non viene mai effettuato dagli Uffici doganali. Se ci si appoggia a società autorizzate dall’Ufficio delle Entrate in Italia, verificate che siano effettivamente titolate
Sul portale dell’Agenzia, nella sezione dedicata ad OTELLO (OTELLO -> Consultazione fatture online), è possibile verificare attraverso il codice richiesta lo stato di apposizione del visto digitale.
I viaggiatori muniti di un unico biglietto aereo ed in possesso di doppia carta d’imbarco (c.d. “through check-in”), una per il primo volo nazionale o unionale e l’altra per la successiva destinazione finale extracomunitaria possono ottenere il visto doganale, necessario allo sgravio o al rimborso dell’IVA, presso l’ufficio doganale nazionale sito nell’aeroporto di partenza.
I riferimenti degli altri Uffici doganali di confine terrestre, aeroportuali e di mare, sono reperibili sul sito web dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dal seguente link Gli Uffici delle Dogane
Articolo scritto in collaborazione con i Concierge Les Clefs d’Or dell’associazione ALPA (Associazione Lombarda Portieri d’Albergo).