Si riparte in versione live
Di Teresa Tardia
Lungo il territorio nazionale le iniziative on line ci hanno accompagnato per tutto il periodo della pandemia. Da più parti si iniziano ad organizzare delle iniziative in presenza e Parma Capitale Italiana della Cultura 2020–21 riparte in versione live con due eventi culturali sul territorio. Si tratta di iniziative di valore che possono incominciare a generare interesse e suscitare curiosità:
- La mostra Renato Brozzi e la scultura animalista italiana tra Otto e Novecento aperta dall’11 febbraio fino a fine maggio
- L’evento espositivo Design! Oggetti, processi, esperienze dal 5 febbraio al 5 aprile 2021
Per Parma si tratta di due eventi che, nel rispetto delle regole anti-Covid vogliono rappresentare un momento di apertura al territorio per creare cultura e immergersi in qualcosa di nuovo.
Il Museo Renato Brozzi (1885-1963) di Traversetolo è un’esposizione unica nel suo genere, che offre per la prima volta, a livello nazionale, una panoramica globale sulla scultura animalier in Italia, con oltre 100 opere e più di 50 artisti rappresentati. L’evento è curato da Alfonso Panzetta e Anna Mavilla. Un po’ di storia non guasta: il 1920 segnava per Renato Brozzi l’avvio di una serie di eventi che lo avrebbero consacrato definitivamente per la sua fama di animalista, anzi del «più grande Animaliere italiano dopo il Pisanello», secondo la definizione grandiosa e concisa coniata da Gabriele D’Annunzio.
Una mostra che affronta per la prima volta in modo unitario, a livello nazionale, un genere di straordinaria originalità e bellezza – l’animalismo – mai trattato, finora, con uno sguardo globale. L’evento intende rendere da un lato omaggio a un artista che in questo particolare genere fu subito in prima fila, e dall’altro far conoscere un orientamento specifico proiettato nel contesto artistico internazionale (all’epoca particolarmente studiato e apprezzato) attraverso le opere dei principali esponenti italiani, di cui molte poco conosciute o presentate al pubblico per la prima volta, perché appartenenti a collezioni private.
Vi sono rappresentati, con oltre 100 opere, più di 50 artisti animalieri, dai più memorabili – Rembrandt Bugatti, Duilio Cambellotti, Guido Cacciapuoti, Antonio Ligabue, Guido Righetti, Sirio Tofanari, Felice Tosalli – ad altre importanti personalità, fino a scultori meno rinomati, la cui produzione è ancora in gran parte da ricostruire. Particolare attenzione è anche rivolta alla produzione animalista di quegli artisti del territorio per i quali la presenza di Renato Brozzi costituì un riferimento fertile e imprescindibile.
L’ingresso dopo la riapertura sarà contingentato e avverrà secondo procedure di sicurezza in base alla situazione sanitaria da Covid-19.
Design! Oggetti, processi, esperienze
E’ il secondo evento espositivo e può essere visitato presso, l’Abbazia di Valserena e Palazzo Pigorini.
Si tratta di un immenso patrimonio di generazioni di designer della cultura italiana nel Novecento. La mostra si articolata in due sezioni, la prima riunisce disegni, prototipi e oggetti di designer italiani quali Archizoom Associati, Mario Bellini, Cini Boeri, Achille e Piergiacomo Castiglioni, Enzo Mari, Alessandro Mendini, Roberto Menghi, Bruno Munari, Alberto Rosselli, Roberto Sambonet, Ettore Sottsass jr.. e si sviluppa attraverso tre parole chiave: oggetto (ossia strumento di rappresentazione delle culture); processo (con gli ambiti dell’innovazione e dell’impegno sociale); esperienza (ossia studio delle interazioni tra persone, oggetti e ambienti).