Orto Botanico Città Studi: nel cuore del quartiere tra i palazzi dell’università e le vie Golgi, Vanzetti e Valvassori Peroni, un’ampia area verde molto curata, ricca di alberi e piante popolate da uccelli, un piccolo polmone dove trovare rifugio dall’intensa calura estiva.
Ma questo non è un semplice parco, sebbene aperto al pubblico durante la settimana, bensì una zona dedicata alla formazione e alla ricerca universitaria.
Cenni storici ed origini
L’orto Botanico Città Studi, con l’ingresso principale situato in via Camillo Golgi, proprio di fronte l’università, è stato ufficialmente inaugurato il 19 settembre 2001.
L’orto si sviluppa per un’estensione di circa 25.000 mq nel terreno bonificato dell’ex Cascina Rosa, risalente al XVII secolo.
L’area dell’ex cascina è stata per lungo tempo un fiorente centro agricolo tra il 1500 ed il 1833, sotto la guida dei Marchesi de Rosales, e poi fino alla metà del Novecento.
Intorno agli anni Settanta e Ottanta fu progressivamente abbandonata, fino a ritrovarsi in uno stato di completo degrado.
Grazie all’attività dell’Università degli Studi e al Comune di Milano che ha dato in concessione il terreno, l’area è stata completamente riqualificata con la realizzazione dell’Orto Botanico.
Insieme all’Orto Botanico di Brera, quello di Città Studi costituisce il Museo Orti Botanici della Statale, riconosciuto dalla Regione Lombardia, e si posiziona come terzo orto accademico dopo quelli di Brera stesso e di Toscolano Maderno.
Il luogo è sede di attività di ricerca scientifica, grazie all’utilizzo delle serre sperimentali, e di didattica universitaria.
Le bellezze dell’Orto Botanico Città Studi
Ma nell’orto si svolge anche una attività divulgativa con percorsi didattici e laboratori per scuole di ogni ordine e grado.
È stato realizzato ricostruendo alcuni ambienti tipici della Lombardia, ricchi di varie specie animali e vegetali, ormai sempre più sacrificate e soffocate dalla presenza umana.
Oltre alle specie tipicamente lombarde, conservate in serra o all’aperto, ne sono presenti altre provenienti da differenti parti del mondo.
L’orto è ricco di altre interessanti collezioni, quali le piante carnivore, con numerosi generi provenienti dall’Italia e dal mondo, tra cui alcune specie rare e minacciate, piante tintorie, succulente e alimentari.
Accanto all’ingresso è presente una piccola area dedicata all’attività di botanica forense, che si occupa dell’applicazione della conoscenza delle piante alle indagini giudiziarie.
All’interno del Parco sii coniugano attività tipiche di un orto botanico, quali la conservazione, la valorizzazione delle specie vegetali e la ricerca, con le caratteristiche di uno spazio pubblico dedicato al relax, alla socializzazione.
Un vero e proprio spazio polifunzionale.
Il Giardino è aperto da marzo a ottobre, con esclusione del mese di agosto, dal martedì al venerdì e l’ingresso è gratuito.
Non sono presenti barriere architettoniche di nessun tipo e raggiungere l’orto è molto semplice da varie zone della città, perché ben servito dai mezzi pubblici.