La sirena Partenope e le origini di Napoli
Il piccolo isolotto di Megaride, situato nel golfo di Napoli a pochi metri dalle rive della città, ospita uno dei più bei castelli del capoluogo campano ed è teatro di suggestive ed antiche leggende sulle origini di Napoli. Secondo quanto narrato, la bellissima sirena Partenope, insieme a Ligeia e Leucosia, tentò di ammaliare Ulisse con il suo magico canto.
Ulisse, come sappiamo, riuscì a resistere tappandosi le orecchie e facendosi legare ad uno degli alberi della sua nave. Affranta e delusa per non essere riuscita a conquistarlo, la sirena decise di suicidarsi lasciandosi morire ed il suo corpo, trascinato dalle acque del mare, si arenò sulle rive di Megaride.
Intorno al VI sec. A.C. un gruppo di coloni greci si insediò sull’isolotto, dando vita al primo nucleo della città, denominato Partenope in onore della bella sirena.
L’uovo di Virgilio
Una delle versioni della storia sulle origini di Napoli racconta di come Virgilio, in viaggio sulle coste campane, avesse rinvenuto un uovo e, avendogli attribuito enormi poteri magici, lo avesse conservato accuratamente per preservarlo da eventuali danni.
Pare che Virgilio avesse posto l’uovo all’interno di una caraffa di vetro piena di acqua, inserita in una gabbia di ferro e nascosta in una camera sotterranea. Alcuni affermano che in punto di morte la sirena Partenope avesse deposto un uovo, rimasto nascosto tra le rocce, e che fosse proprio quello rinvenuto tempo dopo da Virgilio.
In seguito l’isolotto divenne sede della villa del patrizio romano Lucullo e successivamente fu fortificato in difesa della città dalle incursioni barbariche. L’attuale castello, eretto intorno al 1128 e poi ricostruito in epoca aragonese, prese il nome di Castel dell’Ovo, a quanto pare in omaggio alla leggenda.
Le sorti della città
In epoca medievale ebbe origine un’altra storia legata al poeta Virgilio, riconosciuto a quel tempo non solo come poeta, ma anche come mago. Secondo questa leggenda, l’uovo aveva davvero i poteri magici attribuiti da Virgilio, che lo aveva nascosto nelle profondità del terreno su cui sarebbe stato successivamente eretto il castello, con l’intento di utilizzarlo a difesa della città.
Finché l’uovo fosse rimasto intatto, la città sarebbe stata salva. Qualora fosse successo qualcosa all’uovo, le sorti della città e dei suoi abitanti sarebbero andate incontro a pericoli e disgrazie.
Fino ad oggi l’uovo non è mai stato ritrovato. Resta però viva la leggenda, oltre al nome del castello, probabilmente legato alla suggestiva storia giunta fino ai giorni nostri.