Milano, la storia inizia a castello

A corte con i Visconti e gli Sforza

Il Castello Sforzesco di Milano già nel ‘300 diventa simbolo della città e nella sua lunga vita si è visto trasformare, distruggere, modificare, conquistare e restaurare. Dopo centinaia di anni e qualche ritocchino il castello arriva a noi in tutta la sua bellezza così che oggi la Lombardia vanta una straordinaria sede di musei ed eventi culturali che si possono liberamente visitare e se ti farai accompagnare da una guida esperta ne scoprirai leggende e curiosità.

La Torre detta del Filarete, distrutta in parte nel 1521 e ricostruita nel 1905 da Luca Beltrami che si basò sui disegni antichi
Milano, Castello Sforzesco e Parco castello. Torre detta del Filarete (ph. @silvia sperandio EnjoyItalyGo)

Il Castello Sforzesco insieme al Duomo ed al Teatro alla Scala è l’ icona di Milano. Questo monumento fino all’ Ottocento era noto come Castello di Porta Giova dal nome dell’antico Castrum Portae Jovis. Nel 1355 Matteo Visconti morì lasciando la sua eredità ai figli che si divisero la città in due parti: a oriente governava Bernabò e a occidente il fratello Galeazzo II che edificò il castello. Il maniero doveva diventare sede della corte ducale ma anche presidio militare per il controllo della città. Diviso inizialmente in due parti, quella interna delle mura urbane e quella esterna che si affaccia alla campagna, nel 1430 viene unito da Filippo Maria Visconti che le collega realizzando la forma quadrangolare tipica dei castelli viscontei sparsi in tutta la Lombardia.

Castello Sforzesco di Milano, particolare della Torre detta del Filarete, la statua di Sant’Ambrogio patrono della città, attorniato da due serie di stemmi ducali. (ph. @silvia sperandio EnjoyItalyGo)

Distrutto, invaso, ricostruito…. vita da castello.

Povero castello visconteo ne ha viste proprio di tutti i colori! Le sue vicissitudini si notano prestando attenzione al diverso colore dei mattoni, ai ciottoli dei vialetti, alle targhe e ad altri piccoli dettagli. Nel 1447 arriva la Repubblica Ambrosiana che lo distrugge ma 3 anni dopo Francesco Sforza inizia a ricostruirlo, tra il 1466 ed il 1480 Galeazzo Maria Sforza prosegue i lavori e nei 19 anni seguenti Ludovico il Moro lo abbellisce. Gli artisti chiamati in Lombardia a portare il proprio contributo all’interno delle mura sono molti e la loro impronta in parte è ancora visibile, parliamo del Filarete, Bartolomeo Gadio, Bramante e Leonardo da Vinci.

Milano è una città strategicamente importante in Lombardia e prenderne possesso è fondamentale per gli invasori e così accade che chiunque arrivi, distrugga, modifichi e restauri la fortezza. Ludovico il Moro lo aveva protetto con delle fortificazioni che si collegavano alle mura della città. Sotto il dominio spagnolo nel ‘500 viene rafforzato da 6 baluardi e nel ‘600 da 6 mezzelune che formano una pianta a stella ma ecco che arriva Napoleone che volendo minare l’orgoglio meneghino distrugge fortificazioni, bastioni e mezzelune trasformando il castello in una caserma.

Il castello nel 1893 torna finalmente in mano italiana e viene ceduto al comune di Milano che nel 1905 inizia i lavori di ricostruzione e restauro affidandoli all’architetto Luca Beltrami, il quale, avvalendosi di antichi disegni lo ridona alla città così come lo vediamo oggi. Molti restauri interni e ricostruzioni sono avvenute durante il secolo scorso ed in parte ancora continuano. Fra gli ambienti interni di grande valore è la Sala delle Asse, dipinta da Leonardo da Vinci riportando sulle pareti la natura plasmata delle foglie e dei rami di gelso dipingendo così di verde le pareti ed il soffitto.

Castello Sforzesco di Milano, cortlile della Rocchetta raccontato dalla guida turistica certificata Corrado Ortu che ne svela i segreti e gli aneddoti. (ph. @silvia sperandio EnjoyItalyGo)

A spasso nel castello

Arrivando da Via Dante la prima cosa che si nota del castello è la Torre detta del Filarete distrutta in parte nel 1521 e ricostruita nel 1905 da Luca Beltrami basandosi su disegni storici che la ritraevano, è dedicata ad Umberto I di Savoia effigiato a cavallo in un bassorilievo sul portale d’ingresso. All’apice dei suoi 70 metri, si erge la statua di Sant’Ambrogio patrono della città, attorniato da due serie di stemmi ducali. All’entrata si trovano anche l’info point e la biglietteria per accedere ai musei interni. Se desiderate visitare il castello senza trolley e borsoni da viaggio, potete chiedere al personale che vi offrirà la necessaria assistenza. Appena dopo la Torre si accede alla maestosa Piazza d’ Armi anche detta Corte Maggiore. Agli angoli si notano imponenti torrioni circolari e tra la Torre del Filarete ed il torrione di sinistra c’è l’ingresso alla Raccolta Bertarelli con una collezione di circa 900.000 stampe, disegni ed incisioni e alcune memorabilia. Qui si trova anche la Biblioteca d’Arte contenente le opere leonardesche. Proseguendo si incontra il Cortile della Rocchetta dove la corte si rifugiava nei momenti più difficili della battaglia. Infine si attraversa la Porta del Barco (Barcho= l’antica foresta) che si affaccia sull’attuale Parco Castello conosciuto anche come Parco Sempione e che oggi rappresenta solo una piccolissima parte di quella che un tempo era l’antica foresta che si estendeva a perdita d’occhio.

Info Utili:

  • Difficoltà: Facile
  • Tempo: Circa 2 ore ma dipende da cosa volete vedere
  • Mezzi pubblici: La rete dei trasporti pubblici, Rete urbana e sub-urbana, è molto efficiente a Milano, se desideri girare la città in una gita fuori porta di un giorno, ti consiglio di prendere l’abbonamento giornaliero che dura 24H. Sul sito ATM.it trovi i percorsi, calcoli le distanze e ricerchi il modo più facile per andare da una parte all’altra. Acquisti i biglietti e cerchi informazioni sui parcheggi.
  • Dove mangiare?: In loco ci sono molti ristoranti, bar e take away adatti a qualsiasi necessità.
  • Dove dormire?: In loco ci sono molte strutture ricettive.
  • Il Castello Sforzesco è visitabile da tutti, da 0 a 99 anni. Si entra e si gira agevolmente con i passeggini e anche le persone con diverse abilità hanno facile accesso. Il personale interno vi assisterà in caso di necessità.
  • I cani sono ammessi al guinzaglio ed eventualmente con la museruola.
  • La visita alle parti comuni è gratuita mentre il pagamento del biglietto è richiesto per accedere ai musei.
  • Sono previste visite guidate a pagamento alle merlate ed alle segrete con una società privata che ne detiene la concessione.
  • Provati per voi: Vi consigliamo di contattare lAssociazione Guide Turistiche che vi potrà indicare guide certificate, professionisti in grado di raccontarvi la città in molte lingue. GITEC – Corso Venezia 49 – 20121 Milano – Le guide turistiche certificate garantiscono professionalità e un’ottima esperienza ricca di informazioni e di curiosità che il turista apprezzerà appieno. L’esperienza oltre che unica è anche tailor made.

L’articolo è condiviso con l’Associazione ALPA Les Clefs d’Or, l’Associazione Lombarda Portieri d’Albergo appartenenti alla prestigiosa associazione internazionale dei Concierge d’hotel Les Clefs d’Or® e pubblicato sul sito “In-Lombardia”.

Silvia Sperandiohttp://www.enjoyitalygo.com
Editore e fondatore di EnjoyItalyGo.com, ha una vasta esperienza nel raccontare storie coinvolgenti e nell'informare il pubblico su temi di interesse culturale e turistico. Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine Nazionale dei Giornalisti con tessera nr. 186721  Consulente: Grazie alla sua esperienza nel settore dell'ospitalità, del food & beverage e della comunicazione, offre consulenza strategica per ottimizzare attività operative e migliorare la presenza sul mercato di riferiemento. Project Manager specializzata nella gestione operativa di reti d'impresa nel settore turistico, aiuta le aziende a collaborare in modo efficace per massimizzare le opportunità di business. Analizza le procedure alla ricerca di vulnerabilità operative, trasformandole in soluzioni che, una volta testate e convalidate, diventano parte integrante del manuale operativo. Inoltre, progetta e facilita i processi di ambiente aziendale interculturale. Formatore professionale: eroga corsi di formazione professionale su comunicazione, accoglienza, leadership, ospitalità e food & beverage, sia per aziende che per enti pubblici e privati. Il suo approccio alla formazione si basa sull'acquisizione di competenze pratiche e sulla creazione di un ambiente di apprendimento stimolante e coinvolgente. I corsi possono avere una certificazione regionale se preventivamente richiesta e per le aziende c'è la possibilità di accedervi tramite formazione finanziata.

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