Mastri ceramisti delle città gemellate Gzhel’ (Federazione Russa) e Deruta (Italia) uniti in un’unica grande opera
Di Ugo Rossi
Il Foyer del Consiglio Regionale della Lombardia a Palazzo Pirelli, ospita da martedì 8 settembre, l’opera La Voce degli Occhi nata da una collaborazione dei mastri ceramisti delle città gemellate Gzhel’ (Federazione Russa) e Deruta (Italia) che hanno unito le loro forze per ricordare le vittime del COVID e per ringraziare i medici che continuano a combattere in prima linea contro il nuovo virus.
Un albero ornato da ceramiche artistiche, immagini simboliche di medici e infermieri con le facce coperte da mascherine ricche di colori e di fantasia per dare maggior risalto a ciò che trasmette La Voce degli Occhi, unico mezzo di trasmissione di emozioni, coraggio e determinazione nell’affrontare la minaccia del virus nemico.
L’opera, visibile al pubblico gratuitamente, è stata presentata ufficialmente a Milano a testimoniare l’importante cooperazione e la autentica solidarietà che legano le due nazioni. Successivamente, sarà installata all’interno dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, una delle strutture maggiormente colpite dalla pandemia. Altre due opere saranno in seguito donate agli ospedali più rappresentativi di Mosca e New York.
L’iniziativa gode del sostegno organizzativo ed informativo del Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma.
All’ inaugurazione hanno preso parte, tra gli altri, Alexander Nurizade, Console Generale di Russia a Milano, Daria Puskova, Direttrice del Centro Russo di Scienze e Cultura di Roma, Maria Beatrice Stasi, Direttore generale Ospedale papa Giovanni XIII e Alessandro Fermi, Presidente Consiglio Regionale della Lombardia, che ha fatto gli onori di casa.
Il progetto La Voce degli Occhi nasce perché rimanga nella sensibilità di tutti noi e nella memoria collettiva, da trasmettere alle future generazioni, la dolorosa e sconvolgente esperienza di questo inaspettato e tragico momento che ha cambiato le sorti di tutto il mondo.