Ecco la Storia di Marianna de Leyva
Di Ugo Rossi
Oggi vi racconto una storia che riguarda la sede del Comune di Milano, e ha come protagonista una donna che si è trovata, suo malgrado, a trasformare la sua infelicità in privilegio e prigione dorata. La storia della Monaca di Monza viene raccontata in una delle celebri pagine di Alessandro Manzoni, che ne narra vicissitudini e vita, con dovizia di particolari ma sempre con il doveroso rispetto per la sua dorata infelicità .
Sto parlando di lei, Marianna de Leyva, meglio conosciuta come la Monaca di Monza, nata a Palazzo Marino il 4 dicembre 1575. Figlia di un nobile spagnolo, conte di Monza, fu costretta giovanissima a prendere i voti con il nome di suor Virginia Maria. Dopo aver scoperto una sua tresca con il conte Gian Paolo Osio, dalla quale nacquero almeno due figli, e a seguito del fatto che per nascondere tale misfatto lo steso Osio si macchiò di alcuni omicidi e venne per questo condannato a morte, il Cardinale Borromeo ordinò un processo contro la suora che portò a una sentenza terribile.
La Monaca di Monza infatti fu murata viva nel ritiro di Santa Valeria, e così passò 21 anni chiusa in una stanzetta, senza possibilità di comunicare con nessuno, con un’unica feritoia per permettere il ricambio dell’aria e la possibilità di avere dei viveri. Grazie all’ opera di Manzoni, è arrivata a noi questa storia che ci riguarda da vicino. Quando passerete davanti al Comune, pensate a questa donna che potete meglio ricordare grazie anche alla statua del Manzoni che troneggia in Piazza San felice, proprio dietro Palazzo Marino.