Leggende di Napoli: la liquefazione del sangue

San Gennaro, patrono della città di Napoli

Quasi tutti sanno che il santo patrono di Napoli è San Gennaro e che il 19 settembre, giorno in cui se ne celebra la festa, avviene il prodigioso miracolo: la liquefazione del suo sangue, contenuto in due ampolle conservate nel Duomo di Napoli.
La storia del santo è ben conosciuta: martire, fu condannato a morte per decapitazione dall’imperatore Diocleziano intorno al 300 d.C.
La sentenza fu eseguita nei pressi della Solfatara, vulcano ancora attivo nella zona di Pozzuoli, ed il suo sangue raccolto da una donna presente all’esecuzione.
Passando di fronte l’ingresso della Solfatara si può ancora vedere la pietra su cui la leggenda vuole sia stato decapitato.

Il miracolo della liquefazione del sangue


Ogni anno, il 19 settembre centinaia di fedeli si raccolgono in preghiera nel Duomo sin dalle prime ore del mattino ed attendono il miracolo della liquefazione.
Si dice che, se il santo non fa il miracolo, un periodo funesto attende la città.
Liberi di crederci o meno, ma l’ultima volta che il miracolo non si è compiuto, nel 1944, il Vesuvio ha dato vita ad una spettacolare eruzione.
Quello che molti non sanno è che il 19 settembre non è l’unica data in cui San Gennaro compirebbe il miracolo.
La liquefazione del sangue si verifica altre due volte durante l’anno e precisamente il primo sabato di maggio ed il 16 dicembre.

 Il Duomo di Napoli, dove avviene la liquefazione del sangue di San Gennaro
IlIl Facciata del Duomo di Napoli

San Gennaro non è solo

Ma San Gennaro non è l’unico santo in grado di compiere il miracolo dello scioglimento del sangue e non è l’unico patrono della città di Napoli.
A quanto pare, ce ne sono almeno 52 e tra questi ne spicca una in particolare.
Nella chiesa di S.Gregorio Armeno nel cuore dei decumani, nella zona conosciuta soprattutto per l’arte presepiale e le sue colorate e vivaci botteghe, è custodito il corpo di Santa Patrizia. Insieme al corpo è conservato anche il suo sangue, protetto da un’ampolla come quello di San Gennaro.

Santa Patrizia, giovane vergine


Santa Patrizia, giovane di ricca famiglia originaria di Costantinopoli e molto probabilmente discendente dell’Imperatore Costantino, sin dalla più giovane età fece giuramento di verginità. Fuggì da un matrimonio impostole in famiglia per mantenere fede al giuramento e a Roma ricevette dal papa il velo verginale.
Rientrò in patria dopo la morte del padre e rinunciò a tutte le sue ricchezze a favore dei poveri e dei bisognosi.


In seguito decise di partire per la Terra Santa e durante il viaggio approdò a Napoli sull’isolotto di Megaride a causa di un naufragio.
Fu accolta con la sua nutrice da una piccola comunità di frati ed in breve tempo si conquistò la benevolenza delle donne locali.
Rimase lì fino al termine della sue breve vita, spezzata a soli 21 anni in seguito ad una malattia e le donne a lei devote restarono a vegliarne il corpo dopo la morte.
Le informazioni sulla sua vita sono scarse e approssimative, oltre che velate di un alone di mistero e di leggenda.

San Gregorio Armeno

Il culto di Santa Patrizia

A Napoli fu molto amata e adorata per la vita improntata sulla generosità e la profonda devozione, a tal punto che dopo la morte nacque un vero e proprio culto per la giovane e per la sua virtù.
Il suo corpo fu rivestito di cera ed inserito in un’urna in oro ed argento, contornata di pietre preziose.
La leggenda narra di un cavaliere giunto al cospetto delle spoglie della santa per chiedere la grazia della guarigione dai suoi mali.
Durante una notte di preghiera si avvicinò al corpo e strappò via un dente per portarlo con sé.
Dalla ferita iniziò a sgorgare del sangue e le suore che custodivano il corpo, colpite dall’evento miracoloso, lo raccolsero in un’ampolla.

La liquefazione del sangue


Nel ‘600 fu dichiarata compatrona della città di Napoli e le sue spoglie collocate nella Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Successivamente il corpo ed il sangue di Patrizia furono collocati nella chiesa di San Gregorio Armeno.
Il culto di Santa Patrizia nei secoli è legato non solo alla figura di una giovane generosa e virtuosa, ma anche al prodigio della liquefazione del sangue.

Il prodigio si verifica con precisione cadenzata tutti i martedì, oltre al 25 agosto, anniversario della morte e giornata in cui si celebra la festa della santa.
E’ considerata inoltre la protettrice delle single ed è venerata dalle giovani in cerca di marito, che si recano al cospetto delle sue reliquie per chiedere la grazia di trovare un buon partito. Non lo sappiamo se sia davvero così ma “tentar non nuoce”…

Angelica Perrottahttp://www.enjoyitalygo.com
Angelica Perrotta: Molto curiosa, amante degli animali ed appassionata di viaggi. Cerco di coniugare pregresse esperienze con recenti passioni: Laurea in Lingue e Letterature Straniere, lunga esperienza nel settore alberghiero ed una recente passione per il Digital Marketing. Il mio motto è “Always on the move”.

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