DOVE TROVARLE E PERCHE’ SI CHIAMANO COSI’.
Di Ugo Rossi
Anche Milano ha le sue fontanelle pubbliche. Realizzate in ghisa se ne contano attualmente in funzione in tutto il territorio comunale ben 565. Sono state disegnate nel 1931, hanno un colore verde ramarro e una delle caratteristiche principali è che sono prive di rubinetto. Per questo motivo molti pensano che l’acqua venga sprecata ma in realtà non è così. La quantità d’acqua erogata dalle fontanelle, infatti, è molto piccola rispetto alla distribuzione dell’acquedotto milanese e il flusso continuo delle vedovelle non è utile solo per dissetarsi, ma permette altresì di mantenere l’acqua sempre in movimento, preservandone la freschezza e la buona qualità. Dobbiamo poi pensare che l’eventuale interruzione del flusso determinerebbe la stagnazione dell’acqua stessa contribuendo alla nascita e allo sviluppo di flora batterica attorno alla struttura fatta a bocca di drago, dalla quale sgorga l’acqua.
Un’altra curiosità interessante è data dal fatto che l’acqua in uscita non viene dispersa ma, attraverso i canali fognari raggiunge la rete di depuratori di Milano per essere impiegata nei consorzi agricoli per l’irrigazione dei campi.
Ma qual’ è stata la prima fontanella di Milano e, soprattutto, a cosa si deve il nome “Vedovelle”? Andiamo con ordine. La leggenda narra che la prima sia quella istallata in piazza della Scala verso la fine degli anni Venti del ‘900 ma esistono testimonianze fotografiche che ne evidenziano l’esistenza già alla fine dell’800. La caratteristica di queste strutture è la loro conformazione: una torretta a base quadrata marchiata con lo stemma del comune di Milano, sormontata da un pignone. Alla base sono munite di una bacinella a semicerchio che aveva lo scopo di far bere gli animali e di un pilastrino dal quale spunta una testa di drago. Sono alte circa un metro e mezzo e larghe cinquanta centimetri.
Vengono chiamate così perché l’incessante filo d’acqua che scende, sembra il pianto costante di una vedova ma sono conosciute anche con il nome di “drago verde”, dato dalla forma della bocchetta fatta a proprio come la testa di quest’ animale
Curiosa è la storia di quelle poste all’ interno del parco di City Life dove le specie scolpite non rappresentano il classico drago verde ma altri animali e sono frutto della rielaborazione artistica di Serena Vestrucci.
La sapete un’altra cosa? Se abitate o vivete nel territorio comunale e siete singoli cittadini o associazioni potete fare richiesta di installazione di una fontanella al Consiglio di Municipio che la inoltrerà agli uffici comunali preposti i quali dopo gli opportuni accertamenti, provvederanno alla messa in posa gratuitamente.
Mandateci le vostre foto e i video con la zona nella quale individuate una vedovella. Li pubblicheremo sulle nostre pagine social. A domenica prossima.