Curiosità miti e leggende della Lombardia
Di Ugo Rossi
Costruire una Cattedrale non è un’impresa facile. Se poi parliamo del Duomo di Milano allora il pensiero corre indietro ed evoca momenti e situazioni che nemmeno sono immaginabili. Oggi vi racconto la storia di due donne, molto diverse tra loro ma che destano certamente tanta curiosità.
La prima storia è quella di Caterina di Abbiateguazzone, vecchietta poverissima, offrì il suo lavoro pulendo e trasportando le pietre del cantiere. Un giorno decise di donare per la costruzione della Cattedrale della sua Milano, l’unica pelliccia che possedeva. Quando i canonici se ne resero conto furono presi dalla commozione e le diedero il corrispettivo in denaro con gli interessi e così lei finalmente riuscì a esaudire un suo sogno: un pellegrinaggio a Roma che desiderava da tanti anni.
Tutt’altra attività quella che riguarda la seconda protagonista della storia odierna. Parlo di Marta de Codevachi, detta la “Donona” secondo una leggenda, di professione prostituta. Arrivata a Milano dal Veneto, divenne molto ricca dispensando ore liete agli uomini del posto tanto che, grazie alla sua attività, acquistò in città diversi immobili che le permisero di vivere nell’agio e senza problemi economici.
Ma ad un certo punto successe qualcosa che la portò a dedicarsi totalmente ai poveri diventando una benefattrice e adottando Venturina, una bimba abbandonata nella ruota degli esposti, dove a quei tempi venivano lasciati gli infanti che le famiglie o le mamme non avevano la possibilità di crescere e accudire.
Nei primi mesi del 1394 la –Donona– si ammalò e subito il suo pensiero fu per la Madonna e per il Duomo che, in suo onore, veniva eretto in città. Chiamò allora un notaio e redisse un testamento dove destinò tuti i suoi beni alla costruzione della chiesa ma a condizione che gli officiali si prendessero cura di Venturina e trovassero marito alla sua -compagna di bordello- Margherita, alla quale lasciava una dote immane per iniziare una nuova vita fatta di castità e onestà. Poco dopo Marta morì e furono organizzati funerali degni di una persona importante, con grande presenza di chierici e presbiteri che la scortarono lungo le vie della città affollata di gente.
Ora vi lancio una sfida…
Quando passate per Milano avvicinatevi al Duomo e guardate le varie statue. Tra queste cercate bene e troverete proprio lei: il peduccio che raffigura Marta de Codevachi. Fateci sapere quando l’avrete individuata e mandateci una foto o un video che la ritraggano, così le farò pubblicare sulle nostre pagine social. Mandate una mail a redazione@enjoyitalygo.com
Ugo Rossi
Giornalista pubblicista mi occupo da anni di accoglienza alberghiera e comunicazione. Amo il nostro Paese che ritengo il più bello del mondo e cerco di regalare emozioni a chi lo viene a visitare. Il mio motto? Strenuo difensore dell’uso della nostra lingua alle persone piene di sè, preferisco di gran lunga le persone piene di se.