Isola la Gaiola
L’isola la Gaiola è una delle isole minori del Golfo di Napoli.
È situata di fronte alla costa di Posillipo nel Parco Sommerso di Gaiola, un’area marina protetta istituita nel 2002, che si estende dal Borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi su una superficie di 41,6 ettari.
L’origine del nome non è ben definita e sono almeno tre le ipotesi che si fanno strada per spiegarla:
⁃ Secondo la prima ipotesi, il nome Gaiola deriverebbe dal latino cavea, grotta, per la presenza di molte cavità nella costa di Posillipo. Ma cavea era definita anche la parte del teatro che ospitava gli spettatori. Sul promontorio di fronte la Gaiola si può ammirare il teatro della villa del patrizio romano Vedio Pollione, visitabile all’interno del Parco Archeologico del Pausilypon.
⁃ Un’altra ipotesi afferma che il termine deriverebbe dall’espressione dialettale che indica la gabbia per uccelli
⁃ La terza ipotesi fa riferimento ad un nome geografico di origine medievale per indicare un’isoletta piatta, simile ad una galia, un tipo di vascello dal bordo molto basso
La Gaiola è molto vicina alla costa, raggiungibile a nuoto con poche bracciate.
Sembra che in origine fosse collegata alla terraferma, ma che sia stata separata dal promontorio per volere di Lucullo.
In questa area sorgevano alcune ville e pare che da qui si recuperassero i materiali per le costruzioni.
L’isola ora si presenta formata da due piccoli isolotti in pietra tufacea collegati tra loro da un sottile arco.
I misteri della Gaiola
L’area è di una bellezza straordinaria, da qualsiasi prospettiva la si guardi.
Ma tanta bellezza nasconde una storia costellata da maledizioni ed eventi nefasti, sin dai tempi più antichi.
Secondo una leggenda, Virgilio, il poeta mago, nell’area della Gaiola era solito praticare le arti oscure. I suoi riti magici avevano infestato ed inquinato le acque della baia e chiunque si avventurava nella zona era colpito da una maledizione.
All’inizio dell’800 la Gaiola era abitata da un eremita, conosciuto da tutti con il soprannome de Lo Stregone, che viveva dell’elemosina dei pescatori. A quel tempo l’isola era di proprietà dell’archeologo Guglielmo Bechi, che l’aveva acquistata nel 1820.
Nel 1874 il nuovo proprietario, Luigi de Negri, costruì la villa che possiamo ammirare ancora oggi.
In effetti nella zona la popolazione locale la considera una sorta di isola di sventura, a dispetto della bellezza del luogo, a causa della lunga lista di lutti e sfortune che hanno colpito tutti i proprietari che si sono succeduti nel tempo, soprattutto a partire dall’inizio del secolo scorso.
La Gaiola: isola maledetta
Dall’inizio del ‘900 il susseguirsi di sventure ed eventi luttuosi ai danni dei proprietari o dei loro familiari rese la Gaiola teatro di vicende macabre e oscure, regalandole l’appellativo di isola maledetta:
⁃ Nel 1911 il Capitano di Vascello Gaspare Albenga fece incagliare su una secca l’incrociatore San Giorgio a causa di una errata manovra per far ammirare la costa alla marchesa Boccardi Doria. Secondo i pescatori della zona, ancora oggi si aggira il fantasma di una donna senza volto. Pare si tratti di un passeggero morto durante il naufragio dell’incrociatore.
⁃ Negli anni Venti l’isola viene acquistata dal medico svizzero Hans Braun, trovato misteriosamente assassinato da un colpo di pistola e avvolto in un tappeto. Poco tempo dopo si narra che la moglie sia morta annegata in mare. Un’altra versione della storia dice che la moglie abbia scoperto la tresca di Braun con la cognata e, nel tentativo di fuggire lontano, abbia preso la teleferica che collegava all’epoca l’isola alla terraferma. A causa del cedimento di una fune, cadde in acqua e annegò. Qualcuno dice che sia stata decapitata dalla fune stessa. Si narra che nei giorni di tempesta si possa ancora udire il suo lamento tra i flutti.
⁃ Il successivo proprietario non ebbe sorte migliore: il tedesco Otto Grunback morì di infarto durante il suo soggiorno nella villa.
⁃ L’industriale Maurice-Yves Sandoz, proprietario della nota casa farmaceutica, morì suicida in un manicomio in Svizzera.
Una lunga lista di sventure
I successivi proprietari, pur sopravvivendo alla maledizione, ebbero una serie di sventure personali e familiari:
⁃ Il barone Paul Karl Langheim, industriale tedesco dell’acciao, molto amante delle feste e della bella vita, finì dopo poco sul lastrico.
⁃ La famiglia Agnelli dovette affrontare la morte di diversi familiari.
⁃ Jean Paul Getty, noto imprenditore, collezionista d’arte e filantropo statunitense, dopo il suicidio del figlio maggiore e la morte del figlio minore, dovette confrontarsi persino con il rapimento del nipote da parte della ’Ndrangheta. Rifiutò di cedere al ricatto e non volle pagare, ma quando gli fu recapitato l’orecchio mozzato al ragazzo versò un riscatto di circa 2 miliardi di lire.
⁃ Il fondatore della società di assicurazioni Lloyd Centauro, Gianpasquale Grappone, fu arrestato nel 1978 per il fallimento della sua società
Sembra quasi che l’isola non volesse essere posseduta, tant’è che, dal momento che nessuno si è più fatto avanti per acquistarla, la proprietà è passata nelle mani della Regione Campania.
Attualmente l’ameno paesaggio è meta di un numero limitato di turisti ed appassionati che si recano all’isola la Gaiola per ammirarne la bellezza, godere della piccola spiaggia e delle numerose attività proposte per conoscere ed esplorare la zona.