Un itinerario alla scoperta delle radici romane di Torino
Di Manola Gaggino
Se pensate che Torino sia la perla sabauda per eccellenza non sbagliate di certo, i Savoia resero grande questa città, tanto da farne la prima capitale d’Italia. Ma la storia di questo luogo ha radici ben più profonde e tutt’altro che sotterrate, siete pronti per scoprire Julia Augusta Taurinorum? Facciamo un salto a prima della fondazione della colonia romana per scoprire l’origine della relazione tra questa terra e i tori. Il nome Torino deriva da quello della popolazione che anticamente viveva in questa zona, i taurini. Leggenda narra che uno di loro inebriò di vino il proprio bovino il quale, ebbro, fu in grado di sconfiggere un drago; da quel momento questo popolo fu denominato taurino. Nonostante fossero alleati dei romani già intorno al 200 a.C, la fondazione della civitas risale all’epoca di Augusto quando l’insediamento prese il nome di Julia Augusta Taurinorum.
Strutturata ad immagine e somiglianza della capitale, la città presentava una forma regolare smussata in un angolo (a causa del passaggio del fiume) e aveva un perimetro inferiore ai tre km quadrati. Come in ogni colonia romana, anche a Torino ritroviamo una griglia di cardi e decumani, le antiche vie, intersecati tra loro, le cui arterie principali sono ad oggi identificabili in Via San Tommaso/via Porta Palatina e via Garibaldi. Parte del Decumano massimo è stato riportato alla luce nel 1980, tra Piazza Castello e Via Garibaldi. Si tratta della parte finale dell’antica via in quanto ai tempi il confine della città era sito dietro l’attuale Palazzo Madama, alle spalle del quale è tutt’ora visibile la Porta Decumana. Questa rappresentava l’accesso alla città ed era formata da quattro arcate, due riservate al passaggio dei carri e due per i pedoni. La matrice romana di Palazzo Madama non è preservata solo all’esterno, difatti dalla sala al piano terra è possibile osservare le antiche rovine sottostanti attraverso la pavimentazione in vetro, creando l’illusione di passeggiare nella storia.
Se da Piazza Castello ci si dirige verso il Duomo è possibile osservare i due principali monumenti romani ancora presenti in città; alla destra della chiesa si apre l’antico teatro romano, sotto il livello stradale ma comunque ben visibile. Qualora voleste concedervi una visione privilegiata del monumento e scoprire tutti i dettagli del passaggio dei romani a Torino non può sfuggirvi una visita al museo di Antichità, sito in parte sottoterra, nei pressi dell’antico teatro.
Il reperto più straordinario dell’epoca è senza dubbio la Porta Palatina, locata di fronte al teatro. Questa rappresentava l’accesso settentrionale alla civitas Romana ed è una delle porte urbiche meglio conservate al mondo. Se questo non bastasse a convincervi della sua maestosità vi invito ad attraversare le sue arcate. Così come già descritto in merito alla Porta Decumana, anche la Palatina è composta da quattro archi di ingresso, due per i carri e due per i pedoni.
Attraversando le aperture dedicate ai mezzi non dimenticate di guardare il pavimento, noterete dei profondi solchi. Ebbene sì, state camminando su una pavimentazione romana originale, scavata negli anni da miriadi di carri, tanto che le loro ruote hanno inciso profondamente la pietra.
Non esiste città Romana senza un Foro e senza Terme. Per quanto concerne il primo, si suppone che fosse sito dove ad oggi sorge Piazza Palazzo di Città, teoria basata sulla posizione e sulla struttura della piazza. Le terme, invece, non sono mai state trovate. Un raro caso in cui l’assenza del reperto è di per sé un “mistero”.
La storia della Torino romana non finisce qui, ma vogliamo lasciare a voi il piacere di scoprire i piccoli e grandi reperti sparsi per la città! E non dimenticate di mandarci le foto quando li scovate, vi pubblicheremo sui nostri canali social.