Il MA*GA di Gallarate punta sull’educazione e propone una vasta offerta di progetti educativi per i giovani.
Di Ambra Saottini
Il museo di Gallarate (VA) ha costruito negli anni un’offerta di altissima qualità con la sua collezione permanente e le mostre temporanee, aprendosi al territorio con attività didattiche di supporto ai giovani e alle scuole. Anche in questo momento dove i ragazzi seguono le lezioni da casa, il MA*GA, unito agli istituti e agli insegnanti, rafforza l’unione trasferendo il dialogo culturale online in una modalità che permette di continuare ad incuriosire e sensibilizzare gli adolescenti. L’attenzione alla didattica ha un ruolo importante e ne è consapevole la Direttrice Emma Zanella che assieme ai suoi collaboratori ha creato un lavoro di crescita con le scuole dell’area. È esemplare il contributo di tutte le risorse che operano all’interno del museo, unite in una squadra di professionisti preparati e sempre attenti alle novità con uno sguardo rivolto al futuro per il bene della comunità. All’interno del dipartimento educativo la passione rivolta alla progettazione trasferisce ai giovani gli strumenti adeguati per la loro crescita personale.
La programmazione didattica 2020-2021 vede il coinvolgimento della rete scolastica cittadina con il progetto Contatti.
Le attività proposte dal MA*GA sono molteplici e nel mese di novembre ha preso il via il progetto “Contatti” che si inserisce nella settimana dell’intercultura 2020-2021 per una“Scuola Aperta al Mondo”. 500 studenti degli istituti scolastici cittadini sono i protagonisti del percorso improntato sul tema dell’identità attraverso il supporto delle arti visive. L’obiettivo è indagare gli aspetti dell’io che caratterizzano e differenziano ciascuna persona dalle altre in rapporto alle diverse radici culturali e alla relazione con il quotidiano, così trasformato negli ultimi mesi. È un argomento molto sentito nella pre-adolescenza e che oggi necessita di maggiori approfondimenti in relazione al momento che stiamo attraversando. Le attività, guidate da Marika Brocca e Elena Scandroglio che per il dipartimento educativo del MA*GA di Gallarate (VA) si occupano dei progetti per bambini e famiglie, sono attualmente svolte online, avvicinando gli studenti e le loro famiglie all’idea che l’azione creativa possa incrementare le capacità espressive ed essere un modo alternativo di raccontare se stessi. I laboratori partono dalla presentazione di alcune opere d’arte della collezione del Museo come introduzione al lavoro per poi trasmettere il proprio pensiero attraverso la creatività e la grafica.
Lo spettro di Malthus/teen, tre mesi di attività’ con le scuole superiori.
L’attuale mostra Lo Spettro di Malthus ha impegnato il dipartimento educativo nell’elaborazione di un percorso che vede coinvolti 100 studenti appartenenti ai tre dei più grandi istituti d’istruzione secondaria della provincia di Varese. Le attività iniziate ad ottobre si concluderanno il 17 dicembre svolgendosi sulla piattaforma di ZOOM. I temi affrontati negli appuntamenti vedono i ragazzi protagonisti del proprio percorso formativo attraverso diverse modalità di ricerca, studio e dialogo, partendo dalla costruzione di un taccuino alla produzione di un collage, fino alla stesura di un breve saggio su tematiche da loro scelte e affrontate durante gli incontri. Nell’interazione con i ragazzi è centrale la partecipazione e il dialogo con l’artista Marzia Migliora che dal 2017 lavora sui Paradossi dell’abbondanza per giungere all’attuale esposizione curata da Matteo Lucchetti. Nella seconda settimana di novembre Marzia ha interagito con gli studenti e le studentesse delle scuole superiori raccontando la sua storia come donna e come artista. Con umiltà ha narrato la sua vita ricca di soddisfazioni ma anche di difficoltà, spronando i giovani a credere nelle proprie passioni perché con tenacia si possono raggiungere felicità e benessere personale. Ha posto l’attenzione sull’importanza dello studio e della lettura poiché anche il talento necessita di continua e rinnovata conoscenza che va coltivata nel tempo. L’artista insegna che bisogna credere nelle proprie capacità e nelle proprie idee perché dove ci sono valori positivi le occasioni non mancheranno.
Lo spettro di Malthus. Un progetto che riflette sugli squilibri tra crescita demografica e produzione alimentare.
La mostra di Marzia Migliora tocca argomenti attualissimi affrontati alla fine del diciottesimo secolo dal precursore, economo e demografo inglese Thomas Malthus (1766-1834). Malthus aveva teorizzato il problema dell’insostenibilità tra crescita demografica e produzione alimentare, indicando come le conseguenze di monoculture e allevamenti industriali potessero condurre a carestie e pandemie a livello globale. L’artista sensibile alla madre terra e all’eccessivo sfruttamento di un bene così prezioso ha affrontato con questo grande progetto un percorso che fa riflettere sull’ambiente, sulle responsabilità individuali e collettive e lo sfruttamento delle risorse. La mostra si connota in un percorso esperienziale site specific tra installazioni ambientali e un’animazione digitale realizzata in realtà virtuale.
Affrontare un tema così complesso richiede molta preparazione per la presentazione al pubblico dei più giovani. Chiedo a Lorena Giuranna, Responsabile del Dipartimento Educativo del Museo, di guidarci nel metodo che assieme ai suoi colleghi utilizza per la progettazione dei percorsi ed dei laboratori didattici.
A.S.: I ragazzi delle scuole medie e superiori che tipo di percorso svolgono? Sono stati pensati con gli istituti delle attività collaterali e continuative?
L.G.: L’attività didattica, progettata in concertazione tra tutti i colleghi e supportata dal contributo degli artisti, parte da una prima lettura delle opere per fornire gli spunti adeguati agli argomenti da sviluppare. Nell’interazione con i giovani ci poniamo come guide per orientarli verso un pensiero critico personale e lasciamo un ampio spazio progettuale. Le attività si svolgono attraverso la discussione collettiva e l’elaborazione di collage e materiali scritti da parte degli studenti. Con Marzia Migliora l’idea è stata quella di coinvolge gli adolescenti in una serie d’incontri con l’artista e il curatore, guidati da Francesca Chiara che per il dipartimento educativo del Museo si occupano di formazione permanente. Gli appuntamenti sono stati fondamentali per approfondire e creare attorno al contenuto della mostra maggiore comprensione e sensibilizzazione sull’ambiente. Nell’esperienza educativa, l’artista, con la sua presenza concreta e le sue parole arriva ad interagire direttamente con i ragazzi. La collaborazione tra le scuole del territorio e il museo è da sempre molto attiva e partecipata anche dagli insegnanti. Con gli istituti professionali elaboriamo dei progetti utili per l’avvicinamento al mondo del lavoro e alle professioni legate all’arte che accompagnino i ragazzi alla vita dopo la scuola, dai percorsi per ideare e realizzare mini visite guidate, a progetti artistici più complessi. Tutte le attività svolte vengono documentate e comunicate nella pagina del Museo attraverso la pubblicazione degli elaborati.
A.S.:Quanto l’arte influisce sulla crescita personale dei più piccoli e degli adolescenti?
L.G.: L’opera d’arte è un oggetto simbolico che si presta alla riflessione attorno a una moltitudine di temi. Il coinvolgimento attraverso il nostro spirito critico è fondamentale per noi stessi e per la nostra crescita personale. L’oggetto artistico è quindi uno strumento che invita alla riflessione e alla connessione tra le persone attraverso un buon esercizio d’approfondimentoper non incorrere nella superficialità dei pensieri. L’arte è un mezzo che ci aiuta nello sviluppo concettuale in una modalità d’approccio utile in tutti gli ambiti della vita. La mostra in atto è esemplare perché la teoria di Malthus, di assoluta attualità, è stata riletta da Marzia Migliora con la sua sensibilità e invita chi osserva a creare a sua volta una ulteriore discussione per esaminare ed entrare nel vivo del nostro presente e del nostro futuro. Lo sguardo estetico dell’artista invita al dibattito rivolto alla crescita e alla condivisione sia tra adulti cha tra i ragazzi. L’opera d’arte contemporanea può essere considerata un vero e proprio ponte tra le persone e i temi di oggi per creare un percorso di dialogo.
A.S.: Crede che la sensibilità degli artisti possa contribuire positivamente a muovere maggiore conoscenza nei più giovani?
L.G.: Al MA*GA poniamo grande valore agli incontri live con gli artisti. Attraverso le loro parole l’osservatore viene coinvolto a pieno all’interno del processo creativo e per questo motivo lavoriamo e cerchiamo la giusta sinergia per creare le attività didattiche. Assieme riusciamo ad andare oltre alla dimensione critica facendoci coinvolgere nello spirito che ha mosso alla realizzazione dell’opera. Per i ragazzi l’artista è un mito e l’azione creativa è una magia. Organizziamo durante l’anno degli workshop dove gli artisti si confrontano con il pubblico e il coinvolgimento attivo d’entrambi conduce ad un pensiero che si integra ed entra a far parte del lavoro finale e delle performance.
A.S.:Avete in programmazione altre iniziative legate alle attività del MA*GA?
L.G.: Con la chiusura del Museo nel mese di novembre stiamo proseguendo online una serie d’incontri e conferenze per il pubblico adulto approfondendo le rassegne in corso. Ogni domenica dalle 17.30 alle 18.00, sino al 6 dicembre, Alessandro Castiglioni, conservatore del Museo MA*GA e curatore della mostra La fantasia è un posto dove ci piove dentro, legge e interpreta le Lezioni Americane di Calvino, in dialogo con arte, moda e design nella contemporaneità in streaming sul canale Facebook del Museo. Giovedì 3 dicembre alle 17.30, Vittoria Broggini, terrà l’ultimo incontro sull’esperienza estetica che andrà in onda sempre sul canale di Facebook.