UNO SPAZIO FONDATO NEL 2014 DALLA PASSIONE DI UNA DONNA STRAORDINARIA, MARIA GABRIELLA CAPIZZI, CHE HA UNITO SULL’ISOLA D’ORTIGIA I DUE GRANDI GENI
di Ambra Saottini
Il Museo di Leonardo e Archimede di Siracusa è un luogo ricco di cultura che trova la sua connotazione naturale nell’isola del grande matematico. Il legame tra i due maestri nasce dall’osservazione di Leonardo per le opere d’Archimede, dalle quali l’artista fiorentino apprese la metodologia scientifica e la grandezza della ricerca sperimentale. Le oltre sessanta macchine sono ospitate nell’ex Convento del Ritiro d’Ortigia, un edificio storico oggi adibito come centro delle attività culturali.
Il percorso museale è ricchissimo d’opere interattive e sensoriali riprodotte sulla base dei codici vinciani dalla Famiglia Niccolai di Firenze. La preziosità degli oggetti in mostra mantiene l’anima sperimentale e interattiva che ha mosso gli scienziati nella loro ricerca. Il Museo è, infatti, un laboratorio dove adulti, bambini e famiglie possono interagire con le opere e far propria l’esperienza entrando in contatto con le macchine. Inoltre, l’esposizione senza barriere abbraccia tutta la comunità, dando la possibilità anche alle persone disabili, e soprattutto ai non vendenti, di partecipare alla visita attraverso la percezione tattile.
Entrando in questo spazio si riconosce il calore della condivisione espresso nell’accoglienza famigliare. Partendo da Archimede, passando da Leonardo e arrivando ai giorni nostri, il Museo vuole raccontare il nostro grande Paese attraverso la bellezza, la creatività e l’autenticità dei valori umani.
LE MACCHINE DI LEONARDO APPRODANO IN SICILIA NEL 2010 GRAZIE A UN’IMPRESA A DIR POCO EPICA AFFRONTATA DA MARIA GABRIELLA CAPIZZI, FONDATRICE E PRESIDENTESSA DEL MUSEO.
La storia di Maria Gabriella mostra come l’amore e la passione possa condurre alla realizzazione di grandi progetti. Da sola è riuscita ha realizzare un sogno facendo forza unicamente sulle sue capacità e le sue intuizioni. Nel 2010, mossa dal desiderio di far conoscere nella sua bella isola la grandezza di Leonardo, riuscì a traghettare dalla Toscana alla Sicilia le opere realizzate dalla famiglia Niccolai. L’apertura del Museo è preceduta da un viaggio itinerante delle macchine di Leonardo durato tre anni e che ha toccato le città di Noto, Taormina, Catania e Siracusa.
CON MARIA GABRIELLA CAPIZZI RIPERCORRO QUESTO INCREDIBILE PERCORSO CHE CON TANTA GIOIA MA ANCHE TANTI SACRIFICI, L’HA CONDOTTA ALLA REALIZZAZIONE DEL SUO PROGETTO.
Come nasce la sua passione per Leonardo?
Dopo gli studi iniziai a collaborare nell’azienda di famiglia e nel 2009 mi trovai a Firenze per un viaggio di lavoro. Fu in quest’occasione che vidi per la prima volta le macchine di Leonardo esposte nel Museo della Famiglia Niccolai. Durante la visita fui travolta da una vera e propria folgorazione e il destino mi diede l’opportunità di conoscere Gabriele Niccolai, proprietario dello spazio e costruttore delle macchine. Gabriele mi guidò alla scoperta del grande maestro e mi aprì la mente e il cuore verso il futuro.
A questo primo incontro ne seguirono molti altri e iniziai ad approfondire gli studi su Leonardo. Dopo due anni decisi da sola d’affrontare una grande impresa trasportando le macchine di Leonardo in Sicilia. L’idea era di realizzare una grande esposizione che trasmettesse l’eredità culturale lasciata da Leonardo da Vinci e Archimede. Si aprì così una nuova visione per un’importante sfida organizzativa. Guidata dalla passione, riuscì nell’impresa, prolungando il viaggio itinerante delle opere per tre anni e fondando in seguito il Museo. Fu un grande sacrificio dove convogliarono tutte le mie energie fisiche e mentali, unite però alle buone doti gestionali che mi condussero alla realizzazione del mio sogno.
Chi l’ha aiutata nel suo percorso?
In questo viaggio ho fatto moltissimo da sola, ma senza l’incontro e l’aiuto dei Niccolai non avrei mai potuto intraprendere questa strada. La mia famiglia è stata molto comprensiva soprattutto nei momenti dove ho dedicato gran parte del tempo al progetto, sacrificando talvolta gli affetti. Con mia figlia Serena abbiamo condiviso gli anni delle esposizioni temporanee e questo ci ha uniti molto. Oggi la famiglia sta crescendo ed è arrivato mio nipote Leonardo come mascotte degli spazi museali.
Il suo staff è in gran parte composta da donne. Come l’hanno aiutata in questi anni?
Sono molto fiera di aver iniziato il mio percorso con uno staff composto di signore. Siamo partite io e mia figlia, successivamente mi sono avvalsa del prezioso aiuto di due collaboratrici, entrambe molto dinamiche e responsabili. L’ufficio stampa è guidato da una bravissima giornalista siracusana che stimo per la sua grande professionalità. Sono molto contenta di questa squadra al femminile, nella quale stanno crescendo assieme a noi le giovani leve. Inoltre fanno parte del Comitato Scientifico due donne di grande cultura: Giovanna Lazzi, direttrice della Biblioteca Riccardiana di Firenze, Sara Taglialagamba, storica dell’Arte.
L’incremento del turismo, soprattutto straniero, nell’isola di Ortigia ha contribuito alla crescita del museo?
Si senz’altro è un aspetto importante. Dal 2014 l’aumento dei visitatori scorre parallelo all’incremento turistico in tutta l’area sud-orientale della Sicilia. Il Museo di Leonardo e Archimede ha riscosso sin dall’apertura un buon successo aggiungendo nel tempo un rilevante apporto di visitatori locali. Il nostro piccolo tempio di Leonardo e Archimede è amato proprio da tutti. A livello personale sono molto riconoscente alla città di Siracusa e a tutta la comunità per avermi riconosciuta e apprezzata sia come persona, sia come promotrice della cultura del grande matematico.
Come vede il futuro del museo?
Guardo con positività il futuro e ho già in programma una splendida sorpresa che svelerò nei prossimi mesi. Credo nell’unione e nella sinergia tra Musei e Ospitalità e sto progettando delle iniziative per creare delle attività in dialogo con il territorio. Su scala nazionale la cultura nel 2020 è stata fortemente compromessa e le realtà come il Museo di Leonardo e Archimede, che si auto-sostengono economicamente, hanno subito forti danni. In questo momento posso però dire che la nostra buona gestione ci ha permesso di reggere la situazione attuale, ma ora abbiamo bisogno di ripartire. Non voglio e non posso credere che gli sforzi fatti sino a oggi vadano persi.
In questa meravigliosa avventura sarò sempre riconoscente a Gabriele Niccolai e famiglia per il loro straordinario lavoro e Francesco Italia, Sindaco di Siracusa, che nel 2014 come Assessore alla Cultura, ha creduto alla realizzazione del Museo. Ringrazio, inoltre, di cuore Carlo Pedretti, direttore del centro “Armand Hammer sugli studi di Leonardo da Vinci” in California, uno dei maggiori esperti del settore, che ha dato al Museo e alla città un prezioso contributo scientifico. E infine ringrazio per l’impegno tutto il Comitato Scientifico composto da persone colte e stimate.
Ambra Saottini
Promuovo l’arte dell’ospitalità attraverso i nuovi linguaggi comunicativi con passione, professionalità e creatività. La mia doppia anima, legata agli studi magistrali in arti, spettacolo e produzione multimediale e al percorso professionale nel hospitality management, mi hanno condotta a delle profonde riflessioni sul legame tra questi due ambiti e l’unione di essi con i territori. Collaboro con EnjoyItalyGo occupandomi soprattutto di cultura e territorio. LinkedIn