Il borgo degli artisti risorto dalle sue “ceneri”
Oggi voglio portarvi alla scoperta di un borgo che ha fatto di una tragedia la sua forza. Un paese della riviera ligure di ponente, alle spalle di Sanremo, noto come Bussana Vecchia.
Il nome è parte della storia di questo luogo, chiamato solo Bussana fino al 1887. A seguito dell’edificazione di un nuovo abitato, pochi chilometri più a valle, questo ancestrale borgo prese il nome di Bussana Vecchia (Bussan-a Vegia in dialetto), mentre il nuovo insediamento, più vicino al centro di Sanremo, venne nominato Bussana Nuova.
Ma cosa spinse gli abitanti di questo territorio ad abbandonare le proprie case?
Al sorgere del sole del 23 febbraio 1887 la vita dei bussanesi venne sconvolta da una terribile scossa di terremoto. Questa distrusse gran parte degli edifici, tra cui la chiesa in cui si stava proclamando la Santa Messa; di conseguenza i sopravvissuti si adattarono ad alloggiare per un lungo periodo nelle poche dimore agibili rimaste.
Alcuni anni dopo il terremoto le autorità decisero di costruire un nuovo villaggio poco più a valle, nonostante i cittadini richiesero di rimanere nel borgo originale.
Nacque Bussana Nuova, a soli 3 km dal paese fantasma, che da quel momento iniziò ad essere chiamato Bussana Vecchia. L’originario abitato fu completamente abbandonato e così rimase per circa 70 anni.
La rinascita del vecchio paese
Come una fenice che risorge dalle sue ceneri, Bussana Vecchia oggi incarna l’ideale di colore, spensieratezza e fantasia. Questo perché a partire dagli anni 50 l’antico paesino riprese a vivere grazie al susseguirsi di artisti che decisero di farne la propria casa.
Il fondatore della Colonia Internazionale Artisti (Clizia) scoprì la frazione di Bussana Vecchia nel 1959. Questa appariva non solo distrutta dalla catastrofe, ma anche pervasa dalla vegetazione e rovinata dalle intemperie. Ciò nonostante, Clizia rimase affascinato da quel luogo e lo visitò con regolarità per sei mesi, fino a che non decise di trasferirvisi. Non voleva che diventasse la sua proprietà privata, voleva condividere quel villaggio incantato con altri artisti come lui, perciò insieme al pittore Vanni Giuffré e al poeta Giovanni Fronte crearono le fondamenta del Villaggio Internazionale Artisti.
La comune degli artisti
La storia di questa comunità è tutt’altro che lineare e semplice. Inizialmente sviluppatasi come area libera, priva di concetti quali privatizzazione e possedimenti, la comune veniva gestita da pochissimi artisti, non aveva accesso ad acqua e servizi fognari e permetteva a chi di passaggio di fermarsi e usufruire degli spazi riabilitati. Durante questi anni dalla fontana al di fuori del paese non sgorgava solamente l’acqua che sostentava la comune, il luogo divenne un vero e proprio punto di incontro. Qui gli artisti si consultavano e buttavano giù idee che venivano poi sviluppate nei laboratori ricavati dalle vecchie abitazioni in disuso.
Con il passare del tempo chi aveva sistemato le vecchie case semidistrutte non era più disposto ad accettare una società dove non esisteva la proprietà privata. Iniziarono, inoltre, a presentarsi nuove necessità quali l’allaccio ai servizi del comune di Sanremo. I valori iniziali di questa società di artisti si interfacciarono con la necessità di civilizzazione. Solo alla fine degli anni ’70 venne concessa la residenza agli abitanti del paese con il Conseguente diritto all’uso delle utenze comunali.
Gli anni del turismo di massa e la ritrovata serenità
Gli anni ’80 furono turbolenti, un crescente turismo di massa estraniò ulteriormente la comunità dai suoi valori originali. Investitori giungevano per guadagnare grazie al crescente afflusso di visitatori, tralasciando l’arte e la creatività iniziali a favore della semplice produzione di articoli da vendere ai passanti. A questo si andavano a sommare i problemi di tipo burocratico legati alle proprietà delle case, rivendicate dallo stato a sfavore di chi da anni lavorava per riportare in vita Bussana.
Gli artisti che hanno ridato vita a questi luoghi non si sono arresi e hanno lottato per rivendicare i loro diritti, riuscendo a mantenere le proprie case e le proprie botteghe. Grazie a loro Bussana Vecchia è un gioiello unico nel suo genere.
Visitando questo borgo godrete della bellezza della natura dell’entroterra ligure ed osserverete la tenacia di chi ha ridato un’anima ad un paese abbandonato. Le numerose botteghe e i negozietti incastonati in un’ambientazione tipica rivierasca renderanno unica questa gita. Una simbiosi perfetta tra uomo e natura, tra distruzione e rinascita.