3° appuntamento dei sentieri sulle leggende dei Salvàns: Il Genio del Torrente
Di Silvia Sperandio
La scoperta delle Dolomiti attraverso le leggende locali, è arrivata al suo 3° appuntamento! Un modo diverso e un po’ insolito per conoscere la natura che ti avvolge, partendo da Cortina, offrendoti viste mozzafiato in un’ experience unica ed indimenticabile. La mia guida è, ancora una volta, la Dottoressa Monica Dandrea che oggi mi presenta il Genio del Torrente.
Il punto di ritrovo per questa nuova escursione nelle montagne bellunesi è a nord di Cortina D’Ampezzo, in località Fiammes alla fermata dell’autobus.
Che la passeggiata nei boschi abbia inizio!
Controlla di avere tutto per il trekking: gli scarponi sono ben allacciati, l’abbigliamento è consono alla giornata così come all’ambiente montano e nello zaino c’è acqua e qualcosina da sgranocchiare in caso di improvvisi languorini… La macchina fotografica è importante: batteria carica e scheda pronta per catturare magnifiche immagini Sui Sentieri dei Salvàns®.
Per questo secondo itinerario alla scoperta delle Dolomiti in Veneto, abbiamo scelto un sentiero per il trekking, concordato con Monica e basato sulla leggenda del Genio del Torrente.
Come si svolge il tour naturalistico:
Partiamo da Cortina, con la guida naturalistica Monica Dandrea per raggiungere la confluenza tra due importanti corsi l’acqua, all’ingresso del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. Lì sorgeva anticamente un mulino e le creature dei torrenti, i mugnai, insieme alla forza dell’acqua, sono i protagonisti di questa leggenda.
L’ itinerario presso l’ingresso principale al magnifico territorio del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, è facile trovandosi nel fondovalle percorso dal torrente Boite alla confluenza con il torrente Felizon.
La Leggenda del Genio del Torrente: La figlia del mugnaio
La leggenda narra della figlia del mugnaio, una bambina avventurosa, che amava camminare lungo il letto in secca, del torrente Boite (Bóite in ladino ampezzano). Un giorno la bambina lo risalì arrivando fino alla chiusa del torrente Felizòn, un torrente che corre a nord della Conca Ampezzana e che attraversa la Valle Felizon.
In quella gola stretta, profonda e buia, incontrò una misteriosa vecchietta vestita di verde che le disse di correre subito a casa al riparo perchè a breve l’acqua avrebbe riempito il torrente mettendola in serio pericolo. La bimba spaventata corse subito verso casa, ma non era ancora uscita dalla chiusa che sentì il rumore dell’acqua impetuosa che avanzava. La piccola ebbe molta paura e temette di non farcela, ma proprio in quel momento, alzando lo sguardo vide la vecchietta sopra una sporgenza che si affrettava a prestarle soccorso. L’anziana signora la salvò dalla furia dell’acqua e la condusse nella grotta dove viveva con suo figlio. La bimba però non potè tornare a casa al mulino, perchè il torrente rimase gonfio, senza mai andare in secca per 7 lunghi anni.
Il nostro itinerario Sui Sentieri dei Salvàns®
Ti trovi nel fondovalle di Cortina, nella sua parte più settentrionale, oltre la località Fiammes, presso il torrente Boite che dona il suo nome alla valle scorrendo da nord a sud. A pochi passi dal punto di partenza hai il primo affascinante scorcio di questo itinerario: la confluenza del torrente Felizon con il Boite. Sei nei luoghi popolati dai protagonisti di questa leggenda e nel sito dove sorgeva il mulino della leggenda.
I nani e i mugnai
Un giorno la mugnaia, la mamma della bambina che la credeva perduta, tinse di rosso una stoffa che mise ad asciugare sullo steccato. Due nani passando al mulino ne furono attratti, tanto che immaginarono di vestire due bellissimi completi rossi. Il mugnaio disse allora alla moglie di cucire i due piccoli abiti che donò ai nani in cambio del ritrovamento dell’amata figlia.
I nanetti nel pieno di una notte di luna piena, condussero il mugnaio nel bosco, fin al sentiero che porta alla grotta della vecchietta dal vestito verde, lì lo salutarono avvisandolo però con queste parole: “… bada bene di agire lealmente, senza astuzia e senza superbia”. Il mugnaio non capì il significato dell’avvertimento, andò nella grotta e portò a casa la figlia che nel frattempo era diventata una bella giovane.
Nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo Sui Sentieri dei Salvàns®.
Arrivati a questo punto del racconto, l’itinerario si ferma un’attimo per farti ammirare con gli occhi l’intenso colore azzurro di queste acque purissime per poi proseguire con Monica Dandrea lungo il sentiero botanico del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. Le piante e i fiori catturano l’attenzione e sono ben segnalati come si conviene ad ogni sentiero didattico. Risali così la rocca del castello di Podestagno e, dai ruderi di questa fortificazione, su una terrazza erbosa naturale baciata dal sole, si apre una meravigliosa vista sulla vallata.
L’amore del Genio del Torrente per la figlia del mugnaio
Dopo quella lunga separazione da casa, la figlia del mugnaio era felice di aver ritrovato i sui genitori, ciò nonostante li implorò di rimandarla nella grotta dove si era fidanzata con il giovane che la abitava perchè voleva vivere la sua vita con lui. Quel ragazzo era il figlio della vecchietta dal vestito verde che l’aveva salvata e custodita al sicuro per tutto quel tempo, e non avrebbe potuto vivere senza di lei. Ma a queste parole, i mugnai non vollero dare ascolto e fecero di tutto per far dimenticare alla fanciulla quella storia.
La mugnaia gettò via anche una bellissima collana di perle verdi che il ragazzo aveva dato in dono alla sua amata, ma nel farlo, quando le perle raggiunsero l’acqua, questa si elevò talmente alta verso il cielo che pareva che al posto delle perle ci fossero stati degli enormi massi e anche il rumore dell’impatto risultò forte e inquietante.
La vecchietta fece visita al mugnaio e lo implorò con maniere garbate e con molta umiltà di far tornare la loro figlia dal giovane della grotta. Egli non poteva vivere senza lei. Anche la ragazza condivideva quel desiderio ma i sui genitori non vollero sentire ragioni e nel congedare la vecchietta, con sdegno e scherno le dissero di tornare pure fra tredici anni, che in dialetto ampezzano significa mai.
La giovane venne data in sposa e le nacquero due bimbi e con il marito andò ad abitare al mulino con i suoi genitori. Il mugnaio ed il genero lavoravano bene insieme, facevano buoni affari con la farina ma erano un po’ avidi e anche molto ignoranti, così quando un giorno si presentò al mulino un giovane vestito di verde che gli propose di lavorare per ben 16 ore al giorno aumentando la produzione, non se lo fecero dire due volte. Il ragazzo aveva solo una richiesta, voleva stare a lavorare nell’acqua per 16 ore, dopo di che si sarebbe riposato fino al giorno successivo e avrebbe prestato la sua opera 6 giorni a settimana. Concluso l’accordo, il garzone prese servizio facendo aumentare di molto gli affari, fino a che un giorno…..
Un filo d’acqua che arrivava da una grondaia posizionata sopra di lui iniziò a scorrergli sul viso e lui implorò il mugnaio di levargliela di dosso. Quel filo d’acqua continuo lo obbligava a rimanere immerso nel torrente impedendogli di uscire per riposarsi e lo faceva lavorare ancora più velocemente senza sosta, rendendolo così loro prigioniero. Il mugnaio ed il genero videro che la produzione di farina aumentava e che il mulino non si fermava mai sia di notte che di giorno facendo crescere ancora di più i loro affari. Avidi com’erano, i due uomini non ascoltarono più le grida di aiuto del giovane, anzi si assicurarono che quel filo d’acqua non smettesse mai di scorrergli sul viso. Passarono così gli anni ed il poveretto rimase imprigionato nel torrente, costretto a lavorare ininterrottamente notte e dì. Ma un giorno la figlia del mugnaio, devastata dal dolore straziante delle parole del giovane rimasto prigioniero, decise di fare qualcosa traendolo in salvo e… nello stesso momento, udì una canzoncina cantata da una voce simile ad un gorgoglio d’acqua e le parole ricordavano che i 13 anni erano passati e “lui” sarebbe tornato a riprendere la sua sposa.
Fu così che il cielo iniziò a farsi colmo di nuvole grigie e minacciose, il torrente iniziò a gonfiarsi d’acqua e i due uomini, temendo di perdere la farina si incamminarono lungo il sentiero che porta al villaggio per venderla. Le trattative andarono bene e il carro non conteneva più sacchi, ma nel frattempo il torrente si era ingrossato di molto e gli uomini temettero per l’incolumità della giovane e dei bambini rimasti al mulino, così ripresero il sentiero di casa nonostante l’imminente tempesta.
Quando arrivarono alle sponde del torrente videro con orrore che il mulino, costruito nell’isoletta tra i due corsi d’acqua, era immerso nel torrente fino al tetto, sul quale si trovavano la giovane donna e i due figli. L’acqua continuava a salire e la sua forza aumentava ogni moneto di più. Il fragore dei tuoni era fortissimo e i fulmini cadevano con violenza a terra. Il genero del mugnaio prese coraggio e legato ad una corda si gettò nelle gelide acque del torrente e riuscì a trarre in salvo i suoi due figli, ma quando tentò nuovamente l’impresa nella speranza di salvare la moglie, non vi riuscì ed ella sparì nelle acque del torrente insieme al mulino. Nessuno più li vide e di lei non si seppe più nulla.
Rientro a Cortina
Qui Monica Dandrea termina di raccontare la leggenda del Genio del Torrente e comminando sei arrivato alle sponde del torrente Boite che, come un nastro d’argento che si distende sulla plaga di ciottoli, scorre verso l’abitato di Cortina. Una piacevole discesa ti riporta nuovamente fino al sentiero che conduce in città.
INFO UTILI
- Tempo: Mezza giornata (3-4 ore).
- Difficoltà:Facile, pochi kilometri con dislivello complessivamente limitato, ma molto remunerativo grazie ai suoi scorci panoramici, in un ambiente naturale ancora incontaminato di acque cristalline, tra torrenti e forre.
- Per Chi?: Questo tour è adatto a te che viaggi con il cane se è ben educato e già abituato ad andare a spasso al guinzaglio per una bella passeggiata. Nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo i cani vanno condotti al guinzaglio. Ti consiglio di contattare Monica per avere maggiori informazioni in merito. Se ami il turismo slow e ti piace fermarti perché ti attrae un dettaglio e sei curioso di scoprire cos’è, questo è il tour giusto per te.
- Se invece cerchi una gita da fare con i bambini dai 5 anni ecco fatto! è una bella passeggiata sia per i grandi che per i bambini. Tutti rimangono affascinati dai racconti delle leggende Sui Sentieri dei Salvàns®.
- Per gruppi, di adulti o di famiglie con bambini (dai 5-6 anni) purché la composizione del gruppo di richiedenti sia omogenea.
- Rete stradale e mezzi pubblici: Cortina D’Ampezzo è ben servita da strade, autostrade. Il luogo d’incontro è raggiungibile da mezzi pubblici però con un avvicinamento a piedi al punto di partenza/arrivo, una camminata aggiuntiva necessaria ma che si sviluppa lungo un itinerario completamente pianeggiante; ci sono parcheggi nelle immediate vicinanze.
- Dove mangiare?:Spuntino al sacco, possibilità di fermarsi in loco al termine dell’escursione per pranzo: servizio bar/ristorante in periodi di apertura stagionali presso struttura in località Ponte Felizon oppure in località Fiammes.
- Dove dormire?: In loco ci sono molte strutture ricettive fra hotel, bed & breakfast, appartamenti ecc.
- Guida turistica Contatti: Monica Dandrea Dott.ssa Forestale, guida naturalistica e maestra di sci alpino Cortina d’Ampezzo – Dolomitisuisentierideisalvans.it monica@suisentierideisalvans.it
- Trovi le nostre foto e i nostri video su:
- la nostra pagina Faceb https://www.facebook.com/EnjoyItalyGo/
- You Tube: EIG_Tourism Italian experience
- Pinterest: https://www.pinterest.it/eig_tourism/_saved/
- Instagram: https://www.instagram.com/enjoyitalygo.magazine/
Se Sui Sentieri dei Salvàns® ti è piaciuto, seguici il mercoledì ed il venerdì e immergiti negli altri affascinanti itinerari e condividi la pagina con i tuoi amici.
Qui trovi l’itinerario 1 La leggenda dei monti pallidi, visualizza articolo: https://www.enjoyitalygo.com/2020/10/07/dolomiti-la-leggenda-dei-monti-pallidi/
Qui trovi l’itinerario 2 La leggenda del pastore del Monte Cristallo, Visualizza articolo: https://www.enjoyitalygo.com/2020/10/09/dolomiti-e-leggende-il-pastore-del-monte-cristallo/