La chiesa senza campane
Di Ugo Rossi
Come molti altri quartieri cittadini, Lorenteggio era un tempo comune a sé e venne unito alla città di Milano attorno al ‘900. Proprio in questa zona troviamo una chiesa molto particolare che ha quattro caratteristiche che la rendono speciale. Parlo dell’ Oratorio di San Protaso, che l’attore Piero Mazzarella ha battezzato “gesa di lusert”, (la chiesa delle lucertole) per lo stato di abbandono in cui si trovava.
Innanzitutto è la più antica di questo quartiere, è una delle due chiese milanesi senza campane, sorge nello spartitraffico di una strada molto frequentata e , soprattutto, è la più piccola di Milano.
La deliziosa chiesetta ha una tipica struttura medievale ed è parte della storia di Lorenteggio, con affreschi di varie epoche che ne contornano l’interno. L’edificio è sopravvissuto a molti tentativi di distruzione, l’ultimo dei quali sventato grazie alla tenacia dell’ Associazione “Amici della Chiesetta di San Protaso al Lorenteggio”, presieduta dalla combattiva e simpatica signora Paola Barsocchi (che a riguardo ha scritto anche un libro ndr) che riuscendo a ottenere il vincolo architettonico della Sovrintendenza, ha evitato che questo gioiellino sparisse per sempre per lasciare il posto alla fermata della metro 4.
Dismesso ufficialmente come luogo sacro, ora è “ridotta a uso profano” temine usato per indicare i luoghi di culto che la chiesa ha ceduto ai privati ed è proprietà del Comune.
Oggi è visitabile solo in alcune occasioni: la prima domenica di maggio e l’ultima di novembre ma, se passate di li, non disdegnate uno sguardo a questo luogo. Sicuramente non ve ne andrete delusi. E se decideste di volerla visitare o avere ulteriori informazioni potete accedere al sito https://sites.google.com/site/sanprotasiolorenteggio.
Credetemi.. ne vale la pena!
A domenica prossima