Curiosità sull’Italia turistica del Nord
Di Ugo Rossi
Hai mai viaggiato su una delle linee della metropolitana di Milano? Ti sei mai chiesto perché alcune di queste si chiamano così? Oggi vi guido in una scoperta che vi farà capire un altro piccolo pezzo della storia milanese.
A Milano c’era un porto?
Cominciamo dalla linea 3, la “gialla” e dalla fermata Porto di Mare. Correva l’anno 1907 quando il Genio Civile di Milano presenta il progetto in cui si prevede che il porto a Rogoredo a sud di Porta Romana diventi il punto di incontro delle acque che defluiscono dalla città. In pratica si trattava di creare nella zona una nuova Darsena. Ma per quale motivo? Oramai la vecchia struttura del porto milanese era diventata insufficiente per la grande mole di materiali trasportati e venne quindi presentata un’idea di un grande bacino con ben 5 moli per l’attracco (che vennero poi ridotti a 4) e che passava a est dell’Idroscalo e si sarebbe connesso con le linee ferroviarie di Rogoredo e Porta Romana. Ma le due guerre e il repentino cambiamento dello stile di vita della città, fecero sì che il progetto venisse abbandonato. La fermata e l’intero quartiere Porto di Mare, quindi, sono ora un omaggio a un mai realizzato progetto milanese.
la fermata della metropolitana di Milano Lodi TIBB
Proseguiamo il viaggio e ci imbattiamo in un altro nome curioso: Lodi TIBB. Dobbiamo tornare indietro fino ai primi del ‘900. In quella che oggi è l’area tra viale Umbria, e Piazzale Lodi, era presente un’azienda di progettazione e costruzione di treni, tram, rotabili ferroviari, impianti di segnalamento e sicurezza oggi non più esistente Il suo nome era Tecnomasio Italiano Brown Boveri, nata lì proprio perché punto strategico di incontro con lo scalo merci di Porta Romana, che avrebbe dovuto essere il naturale nome della fermata nel 1991 quando fu inaugurata. Ma, esistendo già una stazione ferroviaria con lo stesso nome per evitare confusione e in onore di quella storica industria (Tecnomasio Italiano Brown Boveri appunto) fu creato l’acronimo Lodi T.I.B.B.
Veronica Gàmbara, poetessa del Cinquecento
Cambiamo linea e ci portiamo sulla 1, la “Rossa” dove troviamo un nome che fa molto discutere, non tanto per il luogo che dovrebbe localizzare, ma per l’accento posto sulla sillaba corretta. Siamo alla fermata Gambara che, negli annunci interni viene pronunciata Gàmbara, con l’accento sulla prima A ma gli abitanti della zona sostengono che lo stesso vada posto invece nella seconda A e il nome corretto sia Gambàra, arrivando addirittura a proporre una petizione, rivolta al Sindaco Sala, per rimediare all’ errore e al grave oltraggio al quartiere e ai suoi abitanti. Sembra però che la ragione sia dalla parte di ATM, a cui ci associamo. La fermata, infatti, riporta il nome della piazza che è intitolata a Veronica Gàmbara, poetessa del Cinquecento. Gambàra lasciamolo in provincia di Brescia, dove il paese con quel nome è situato.
QT8 la forza di un quartiere
Continuiamo e raggiungiamo QT8 dove Q sta per quartiere, T equivale a Triennale e 8 individua l’ottava edizione della manifestazione indetta dal Palazzo dell’Arte e dell’architettura di Milano. La realizzazione del quartiere richiese diversi anni: tra il 1946 e il 1947 si realizzarono le prime case per ospitare molti sfollati della guerra, seguendo undici modelli diversi progettati da architetti che avevano vinto un concorso nazionale e in quegli anni venero realizzate in Italia, per la prima volta, case prefabbricate a 4 piani. Molta attenzione venne prestata ai giardini, furono realizzati i primi campi gioco per ragazzi, aree verdi condominiali e un grande parco di circa 350.000mq importante per tutta la città.
Precotto la fermata più curiosa di Milano
Sulla stessa linea un nome fa pensare: Precotto che lascia spazio a tre interpretazioni. La più gettonata sembra quella che si riferisce a un fatto che non si sa se sia realmente accaduto: sembra che, un tempo, qui sia stato arso vivo un prete (Pre- Cotto). Un’altra possibilità è data dal fatto che questa zona una volta fosse tutta campagna, una periferia fatta di terra e prati. Pree si dice in milanese. Terreni arsi dal sole o magari bruciati per essere rinnovati o per fa mangime per i pascoli. La terza versione, che alcuni studi danno per più realistica, sostiene che in questi posti una volta esistesse una zona chiamata pulcoctum.
Cascina Gobba sulla linea 2 la “verde”
Ultima tappa di questo itinerario ci porta a Cascina Gobba sulla linea 2 la “verde”. Il nome deriva da un’antica comunità rurale, la frazione Gobba(la Goeubba) chegestiva la Trattoria della Gobba, dove in precedenza c’era una cascina. Proprio da qui passavano i tram a vapore prima ed elettrici in seguito, dell’importante linea che andava verso Vimercate e Vaprio. Una curiosità: Cascina Gobba è l’unica stazione della metropolitana milanese che ha quattro binari: sul binario 1 fermano i treni diretti a Gessate e a Cologno Nord, sul binario 2 i treni che qui fanno capolinea mentre sui binari 3 e 4 transitano i treni diretti ad Assago Forum e Piazza Abbiategrasso
Ugo Rossi: Giornalista pubblicista mi occupo da anni di accoglienza alberghiera e comunicazione. Amo il nostro Paese che ritengo il più bello del mondo e cerco di regalare emozioni a chi lo viene a visitare. Il mio motto? Strenuo difensore dell’uso della nostra lingua alle persone piene di sè, preferisco di gran lunga le persone piene di se.