Curiosando tra i tesori nascosti della città meneghina
Di Ugo Rossi
Perché ci vuole orecchio… diceva un testo dell’indimenticabile Enzo Jannacci grande artista che cantava Milano e la sua vita. Ed è proprio nel capoluogo lombardo che questa frase trova la giusta collocazione. Siamo in via Serbelloni al numero 10 in zona Porta Venezia, dove si trova una costruzione liberty progettata da Aldo Andreani alla fine degli anni Venti. Il suo nome? Casa Sola Busca conosciuta come “ Ca’dell’Oreggia” (casa dell’orecchio), nome che deriva dal grande orecchio bronzeo situato accanto al portone d’ingresso.
L’opera appartiene all’artista Adolfo Wildt e rappresenta il primo citofono dell’epoca, anche se ora non è più funzionante. La leggenda narra che, se si bisbiglia un desiderio nell’orecchio, questo si avvererà. Perché non provarci? Un’ ultima curiosità. L’immagine dell’orecchio è stata usata dal cantautore Eugenio Finardi per la copertina del suo album “Acustica”. Basterebbe questo per concedersi una visita…
E se non vi basta fate qualche passo in più e vi troverete davanti a Villa Invernizzi. Sì. Proprio lui. Quello dei formaggini Mio e di tanti alti prodotti conosciuti in Italia e nel mondo (chi non ricorda Susanna Tutta Panna e la mucca Carolina?) Ma oltre ai formaggi, le grandi passioni di Invernizzi erano la filantropia e la natura. Proprio questi sono i motivi che spingono lui e la moglie ad acquistare una villa in via dei Cappuccini oggi abitata da 12 fenicotteri rosa che vivono lì dal 1970. Del resto chi non amerebbe un posto con un giardino così bello vicino al centro di Milano?
Ma attenzione! Per ammirare questi animali potete solo avvicinarvi alla struttura e guardare attraverso le recinzioni dove questi uccelli si concederanno alle vostre curiosità. Mica a tutti però.
A domenica prossima con il racconto di un’altra parte della nostra splendida Milano.
Ugo Rossi: Giornalista pubblicista mi occupo da anni di accoglienza alberghiera e comunicazione. Amo il nostro Paese che ritengo il più bello del mondo e cerco di regalare emozioni a chi lo viene a visitare. Il mio motto? Strenuo difensore dell’uso della nostra lingua, alle persone piene di sè, preferisco di gran lunga le persone piene di se. Collaboro con EnjoyItalyGo per diffondere le bellezze italiane nel mondo.