Palazzo dei Diamanti: un artista chiamato Bansky
Di Alessandra Piccardo
Palazzo dei Diamanti: Un artista chiamato Banksy
A Ferrara Dal 30 maggio al 27 settembre 2020
La città riparte rendendo omaggio al celebre artista e writer inglese, con una imponente mostra realizzata in uno dei simboli più importanti di Ferrara: Palazzo Diamanti. Il percorso espositivo si sviluppa attraverso 100 opere tra dipinti, stencil e serigrafie di Bansky, tutte provenienti da collezioni private. Unico e affascinante è il contrasto tra la dimensione “storica” della location e l’arte “Urban” espressa da Bansky, l’artista, che non ha mai voluto rivelare la sua identità, è considerato uno dei maggiori esponenti della street art. La mostra a cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani e Acoris Andipa, è stata ideata e prodotta da MetaMorfosi Associazione Culturale, in collaborazione con Ferrara Arte.
Vengono messi in mostra i momenti più significativi della carriera di Banksy, dai primi dipinti, alle opere provenienti da Dismaland, come la scultura Mickey Snake con Topolino inghiottito da un pitone, gli stencil e le serigrafie, considerate da Banksy fondamentali per la diffusione dei suoi messaggi. Tra il 2002 e il 2009 l’artista pubblica 46 edizioni stampate che vende tramite la sua casa editrice Pictures on Walls di Londra, raffiguranti le sue immagine più iconiche: come Girl with Balloon, ma anche di Love is in the Air, ovvero la raffigurazione del celebre ragazzo che lancia un mazzo di fiori come se fosse una bomba a mano, apparsa per la prima volta nel 2003 in un murale di Gerusalemme, sulla linea di confine che separa israeliani e palestinesi.
Presenti alcune opere “riscoperte”, come Lab Rat, uno dei suoi primissimi lavori realizzato in spray e acrilici su compensato nel 2000.
La capacità di Bansky è unica e capace di sensibilizzare il pubblico, il risultato del suo lavoro trasforma le città occidentali in luoghi di riflessione artistica; l’arte deve essere accessibile a tutti ed è proprio per questo che le sue creazioni sono realizzate su strade, mura e ponti di tutto il mondo. Le opere dell’artista di Bristol sono piene di un’estetica diretta e intelligibile, fruibili alla massa a punto tale che le opere risultano leggibili anche dai bambini. Banksy supera la stessa arte che finora abbiamo conosciuto. Ne riformula regole, usi e costumi, ricreando una filiera che elimina gli imbuti produttivi del modello tradizionale- spiega Gianluca Marziani- e usa strumenti e materiali che tutti conosciamo, senza perdere aderenza con oggetti fisici e tangibili, con forme semplici e quasi banali, con un mondo privo di utopie fantasy. Lo capiscono tutti in quanto usa la grammatica degli oggetti e la sintassi delle storie condivise. Si alimenta di cronaca e realtà, ribaltando storie che toccano l’umanità intera.
Quello di Banksy è un immaginario semplice ma non elementare, con messaggi che esaminano i temi del capitalismo, della guerra, del controllo sociale e della libertà in senso esteso e dentro i paradossi del nostro tempo.
La città di Ferrara in Emilia Romagna, è orgogliosa di ospitare questo grande artista che rifiutando di essere rappresentato da una galleria, continua a infrangere le regole, e in questo modo smaschera il mercato stesso dell’arte – afferma Acoris Andipa– È un peccato che non importi cosa produca l’artista, quanto siano impegnate le opere o il lavoro pubblico che affronta i temi delle inadeguatezze sociali: ciò che interessa la maggioranza delle persone è il suo valore economico.
Per informazioni e prenotazioni palazzodiamanti.it, mail diamanti@comune.fe.it.